Anello di sosta forum

Votes taken by ~Reenesme~

view post Posted: 12/8/2022, 10:44     +1Cosa suggeriscono le carte riguardo questa persona? - Previsioni con I tarocchi
CITAZIONE (cancerina81 @ 12/8/2022, 10:42) 
okkk... allora direi che al momento lui, come dicevi tu, non è assolutamente risolto e ancora non ha chiuso del tutto con il passato. forse morte e mondo identificano proprio le due relazioni appena concluse.

direi che al momento si sta divertendo in giro con diavolo amanti

Si, lei ha riferito che lui sta avendo qualche sorta di avventura, anche in modo molto confuso.
view post Posted: 12/8/2022, 09:26     +1Cosa suggeriscono le carte riguardo questa persona? - Previsioni con I tarocchi
Ciao cancerina, grazie :)

Dunque, lui è separato da non più di un anno ed uscito da un'altra relazione da poco tempo. Come dicevo, le carte uscite sono piuttosto 'affollate' e lasciano intuire situazioni non proprio chiuse e ancora da metabolizzare o dalle quali uscire almeno con mente e cuore. E più che rapporti, sembrano vere e proprie dipendenze, fisiche o meno (Diavolo- Innamorato)
view post Posted: 25/12/2021, 02:20     +125 Dicembre- Calendario dell'Avvento 2021 - Il diario di Anello di Sosta
Auguri a tutti, possiate sempre trovare la spinta a ricominciare, come la Luce che torna ogni anno a splendere, iniziando proprio nel cuore del periodo più buio... <3

La carta 3 contiene ottimi suggerimenti per la mia situazione attuale, grazie Ilia!
view post Posted: 19/12/2021, 01:35     +119 Dicembre- Calendario dell'Avvento - Astro Ricette

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La 'Rocciata'

Avete mai sentito parlare della rocciata umbra? Si tratta di un dolce tradizionale diffuso in Umbria e nelle Marche, molto semplice e gustoso e tipico del periodo autunno-invernale e natalizio. Il suo nome pare derivi dalla desueta parola 'arrocciare', che significa attorcigliare. L'impasto semplice e fatto con pochi ingredienti, che alla fine viene spennellato con dell'alchermes, si prepara ad accogliere un ricco ripieno a base di mele, frutta secca e cacao. Per questo motivo la rocciata umbra potrebbe portarvi a pensare che si tratti di una versione imparentata allo strudel. E in effetti non siamo lontani dal vero. Pare infatti che i Longobardi nel medioevo (o più tardi i soldati austriaci di passaggio nel territorio nel 1700) in qualche modo abbiano interferito con le tradizioni locali. Il risultato? È stata proprio la ricetta della rocciata umbra, un dolce che sicuramente vi conquisterà con la sua bontà e la ricchezza di questa storica preparazione. Vediamo insieme come farla!

INGREDIENTI

Farina 00 250 g
Olio extravergine d'oliva 50 g
Acqua 110 g
Sale fino q.b.

Per il ripieno
Mele Golden 400 g
Zucchero 60 g
Uvetta 60 g
Pinoli 80 g
Gherigli di noci 50 g
Cacao amaro in polvere 15 g
Cannella in polvere 10 g
Rum 90 g
Scorza di limone 1

Per guarnire
Alchermes q.b.
Zucchero a velo q.b.

Come preparare la Rocciata umbra

Per preparare la rocciata umbra cominciate dall'impasto della sfoglia. Sul piano da lavoro versate la farina, formate una fontana e aggiungete l'olio, il sale e l'acqua un po' alla volta mentre mescolate con una forchetta.
Versatela un po' alla volta per evitare di formare grumi. Dopodiché potrete passare a impastare a mano finché non avrete ottenuto una palla liscia. Avvolgete nella pellicola e fate riposare in frigorifero per almeno un'ora.

Intanto occupatevi del ripieno. Versate 60 grammi di rum sull'uvetta e lasciate in ammollo. Poi pelate le mele, tagliatele in 4 parti per eliminare il torsolo e infine ottenete dei cubetti.
Grattugiate la scorza di limone, unite lo zucchero, la cannella, il cacao in polvere, i gherigli di noci spezzettati a mano, i pinoli e l'uvetta scolata, i restanti 30 grammi di rum e mescolate per uniformare completamente gli ingredienti.
Ora che è pronto recuperate l'impasto e tiratelo con il matterello, sul piano leggermente infarinato, fino ad ottenere una sfoglia molto sottile.

Distribuite il ripieno su tutta la superficie lasciando un paio di centrimetri dai bordi, quindi arrotolate per ottenere un cilindro e successivamente arrotolate di nuovo ottenendo così una spirale.

Trasferite la girella su una placca foderata con carta forno e procedete con la cottura in forno, statico già caldo a 180°, per circa 30 minuti. Una volta cotta spennellatela da calda con un po' di Alchermes e con dello zucchero a velo.
... ecco pronta la vostra rocciata umbra!

Conservazione
La rocciata umbra si conserva tranquillamente per 4-5 giorni chiusa sotto una campana.
Si sconsiglia la congelazione.

Consigli
La quantità della frutta secca della rocciata umbra può essere aumentata o ridotta a seconda dei vostri gusti.
Al posto del Rum potete utilizzare Vin Santo, Cognac o il Mistrà marchigiano (liquore all'anice).

Fonte: ricette.giallozafferano.it
view post Posted: 8/12/2021, 12:28     +18 Dicembre- Calendario dell'Avvento - Benessere fisico e psichico
Il rituale del Buongiorno, almeno per me, sarà il più difficile: mi piace troppo stare sotto le coperte >.<
view post Posted: 8/12/2021, 11:57     +48 Dicembre- Calendario dell'Avvento - Benessere fisico e psichico
Giorni fa abbiamo raccontato l'origine antica e pagana delle feste natalizie, riconducendola anche alla celebrazione del Solstizio invernale (21-22 Dicembre).
Oggi illustriamo una serie di piccoli rituali da praticare per propiziare al meglio questo passaggio dell'anno al ritorno della Luce, carico di promesse.



Il ramo dei desideri
Scegliete un bel ramo decorativo, come ad esempio quelli di rosa canina, pieni di splendide bacche. Mettetelo in un vaso con dell’acqua e decoratelo con piccoli biglietti dove scriverete i vostri desideri più intimi. La notte successiva li brucerete, ma teneteli nel cuore. Dovrete fare di tutto perché si avverino!


Buongiorno
Dare il benvenuto alla nuova luce e al nuovo giorno è uno dei rituali più mistici del solstizio d’inverno. Prendetevi il tempo per svegliarvi mezz’ora prima dell’alba e aspettatela con una candela accesa. Potrete assorbire così l’energia della nuova luce in arrivo e sentirla fluire su di voi. All’alba, aprite la finestra e fatela entrare in casa.


Rinnovate le vostre promesse
Nuova luce, nuova energia, nuova voglia di ricominciare. Questo è il giorno giusto per rinnovare le vostre promesse d’amore, ma anche di amicizia e verso gli affetti in generale. Non dimenticate di fare e rinnovare anche una promessa a voi stessi. Accendete una candela custoditene la fiamma per dimostrare il vostro impegno.


La spremuta
Prendete delle arance, spremetele e brindate con esse. Il frutto del sole è un vero e proprio mettere che saprà come rinvigorirvi nel giorno della rinascita. Per lo stesso motivo, è la giornata giusta per preparare una marmellata di arance. Porterete con voi la luce di questo giorno tutto l’anno.


L’abete
Sempreverde e per questo segno di buona sorte. La tradizione natalizia di addobbarlo si fonde a un rito del solstizio che ci chiede di decorare questa pianta per dedicare attenzione, amore e progetti a tutte le cose che non appassiscono mai. Un invito a guardare al futuro preservando quello abbiamo.


Il fuoco
Le tradizioni più antiche celebrano ogni passaggio con il fuoco. Sia perché ha il potere di eliminare le cose vecchie, sia perché la sua cenere fertilizza e nutre la terra. Questa è la notte giusta per bruciare le vecchie cose che provocano ricordi dolorosi, ma anche per dare fuoco a pensieri da relegare al passato. Anche se non possiamo fare un falò, dedichiamoci al senso figurato di questo rito e conteniamolo in una piccola fiammella sulla quale bruceremo un foglio dove avremo scritto tutto quello che non vogliamo più portare con noi. Limiti e insicurezze inclusi.

... buona celebrazione <3

Fonte: magicblitzen.com
view post Posted: 4/12/2021, 09:21     +14 Dicembre- Calendario dell'Avvento - Mitologia e Archeologia
Dal Paganesimo alle festività Natalizie


Il Natale e' la versione cristiana della rinascita del sole, fissato secondo la tradizione al 25 dicembre dal Papa Giulio I (337 -352) per il duplice scopo di celebrare Gesù Cristo come "Sole di Giustizia" e creare una celebrazione alternativa alla più popolare festa pagana. Sin dai tempi antichi dalla Siberia alle Isole Britanniche, passando per l'Europa Centrale e il Mediterraneo, era tutto un fiorire di riti e cosmogonie che celebravano le nozze fatali della notte più lunga col giorno più breve.

Due temi principali si intrecciavano e si sovrapponevano. Uno era la morte del Vecchio Sole e la nascita del Sole Bambino, l'altra era il tema vegetale che narrava la sconfitta del Dio Agrifoglio, Re dell'Anno Calante, ad opera del Dio Quercia, Re dell'Anno Crescente.

Un terzo tema, forse meno antico e nato con le prime civiltá agrarie, celebrava sullo sfondo la nascita-germinazione di un Dio del Grano... Se il sole è un dio, il diminuire del suo calore e della sua luce è visto come segno di vecchiaia e declino. Occorre cacciare l'oscuritá prima che il sole scompaia per sempre.

Le genti dell'antichitá, che si consideravano parte del grande cerchio della vita, ritenevano che ogni loro azione, anche la più piccola, potesse influenzare i grandi cicli del cosmo. Così si celebravano riti per assicurare la rigenerazione del sole e si accendevano falò per sostenerne la forza e per incoraggiarne la rinascita e la ripresa.

Presso i celti era in uso un rito in cui le donne attendevano, immerse nell'oscurità, l'arrivo della luce-candela portata dagli uomini con cui veniva acceso il fuoco, per poi festeggiarne tutti insieme la luce.

Yule, o Farlas, è insieme festa di morte, trasformazione e rinascita. Il Re Oscuro, il Vecchio Sole, muore e si trasforma nel Sole Bambino che rinasce dall'utero della Dea: all'alba la Grande Madre Terra dá alla luce il Sole Dio.
La Dea è la vita dentro la morte, perche' anche se ora è regina del gelo e dell'oscuritá, mette al mondo il Figlio della Promessa, il Sole suo amante, che la rifeconderá riportando calore e luce al suo regno. Anche se i più freddi giorni dell'inverno ancora devono venire, sappiamo che con la rinascita del sole la primavera è destinata a tornare.


La pianta sacra del Solstizio d'Inverno è il vischio, pianta simbolo della vita in quanto le sue bacche bianche e traslucide somigliano allo sperma maschile. Il vischio, pianta sacra ai Druidi, era considerata una pianta discesa dal cielo, figlia del fulmine, e quindi emanazione divina. Equiparato alla vita attraverso la sua somiglianza allo sperma, ed unito alla quercia, il sacro albero dell'eternitá, questa pianta partecipa sia del simbolismo dell'eternitá che di quello dell'istante, simbolo di rigenerazione ma anche di immortalitá. Ancora oggi baciarsi sotto il vischio è un gesto propiziatorio e la prima persona a entrare in casa dopo Farlas deve portare con se' un ramo di vischio.
Esso era molto importante per i Gallo-Celti. Le consuetudini sull'uso del vischio come elemento apportatore di buona sorte derivano in effetti in buona parte dalle antiche tradizioni celtiche, costumi di una popolazione che considerava questa pianta come magica (perché, pur senza radici, riusciva a vivere su un'altra specie) e sacra. Lo poteva raccogliere infatti solo il sommo sacerdote, con l'aiuto di un falcetto d'oro. Gli altri sacerdoti, coperti da candide vesti, lo deponevano (dopo averlo recuperato al volo su una pezza di lino immacolato) in una catinella (pure d'oro) riempita d'acqua e lo mostravano al popolo per la venerazione di rito. E per guarire (per i Celti il vischio era "colui che guarisce tutto; il simbolo della vita che trionfa sul torpore invernale) distribuivano l'acqua che lo aveva bagnato ai malati o a chi, comunque, dalle malattie voleva essere preservato. I Celti consideravano il vischio una pianta donata dalle divinità e ritenevano che questo arboscello fosse nato dove era caduta la folgore, simbolo della discesa della divinità sulla terra. Plinio il Vecchio riferisce che il vischio venerato dai Celti era quello che cresceva sulla quercia, considerato l'albero del dio dei cieli e della folgore perché su di esso cadevano spesso i fulmini. Si credeva che la pianticella cadesse dal cielo insieme ai lampi. Questa congettura - scrive il Frazer nel suo "Ramo d'oro" - è confermata dal nome di "scopa del fulmine" che viene dato al vischio nel cantone svizzero di Argau. "Perché questo epiteto - continua il Frazer - implica chiaramente la stessa connessione tra il parassita e il fulmine; anzi la scopa del fulmine è un nome comune in Germania per ogni escrescenza cespugliosa o a guisa di nido che cresca su un ramo perché gli ignoranti credono realmente che questi organismi parassitici siano un prodotto del fulmine". Tagliando dunque il vischio con i mistici riti ci si procura tutte le proprietà magiche del fulmine.

Le leggende che considerano il vischio strettamente connesso al cielo e alla guarigione di tutti i mali si ritrovano anche in altre civiltà del mondo come ad esempio presso gli Ainu giapponesi o presso i Valo, una popolazione africana.
Inoltre queste usanze, chiamate anche druidiche, continuarono (specie in Francia) anche dopo la cristianizzazione. La natura del vischio, la sua nascita dal cielo e il suo legame con i solstizi non potevano infatti non ispirare ai cristiani il simbolo del Cristo, luce del mondo, nato in modo misterioso. "Come il vischio è ospite di un albero, così il Cristo - scrive Alfredo Catabiani nel suo "Florario" - è ospite dell'umanità, un albero che non lo generò nello stesso modo con cui genera gli uomini".

L'albero Solstiziale e l'albero di Natale
Sono origini molto antiche, quelle che collocano il famoso abete nelle feste del Solstizio d'inverno, ovvero il Natale.
I popoli germanici, lo usavano nei loro riti pagani, per festeggiare il passaggio dall'autunno all'inverno. In seguito era usanza bruciarlo nella stufa, in un rito di magia simpatica (secondo cui il simile attira il simile), in modo che con il fuoco si propiziasse il ritorno del sole.
Fu scelto l'abete perché è un albero sempre verde, che porta speranza nell'animo degli uomini visto che non muore mai, neppure nel periodo più freddo e difficile dell'anno.
Era un simbolo fallico, di fertilità ed abbondanza associato alle divinità maschili di forza e vitalità. Ecco che addobbarlo, prendeva quindi i connotati di un piccolo rito casalingo che portava fortuna ed abbondanza alla famiglia.
Il Solstizio d'inverno, è il momento in cui la divinità maschile muore, per poi rinascere in primavera. Questo ciclo di morte-nascita, lo si ritrova in moltissime culture, oltre quella cristiana. È presente in Egitto, con la morte di Osiride e nel mito di Adone che si evirò proprio sotto ad un pino.

Addobbare l'albero di Natale con le luci, accendendolo di mille riflessi, ricorda il rituale del grande falò dell'abete, che spesso si prolungava fino all'attuale festa della Befana. In alcune popolazioni europee, con il fuoco dell'abete, si bruciava simbolicamente le negatività del passato, e le streghe leggevano nel fuoco i presagi per il futuro.
La tradizione dell'albero prese piede in Italia nel 1800, quando la regina Margherita, moglie di Umberto I, ne fece allestire uno in un salone del Quirinale, dove la famiglia reale abitava. La novità piacque moltissimo e l'usanza si diffuse tra le famiglie italiane in breve tempo.

Molte leggende cristiane sono poi nate nel tempo attorno all'albero di Natale, come quella americana che racconta di un bambino che si era perso in un bosco alla vigilia di Natale si addormentò sotto un abete. Per proteggerlo dal freddo, l'abete si piegò fino a racchiudere il bambino tra i suoi rami. La mattina i compaesani trovarono il bambino che dormiva tranquillo sotto l'abete, tutto ricoperto da cristalli che luccicavano alla luce del sole. In ricordo di quell'episodio, cominciarono a decorare l'albero di Natale.

Fonte: ilcerchiodellaluna.it

Edited by ~Reenesme~ - 8/12/2021, 12:10
view post Posted: 5/11/2021, 23:54     +5Trick or treat? Lotto-Contest di Halloween 2021 - Bacheca Annunci
Fuori concorso e fuori tempo massimo, concludo con una bella zucchetta, dandoci appuntamento al prossimo Halloween... :hall158:
view post Posted: 5/11/2021, 22:50     +1Trick or treat? Lotto-Contest di Halloween 2021 - Bacheca Annunci
CITAZIONE (FloraLu @ 5/11/2021, 20:35) 
Consulto avvenuto, grazie anche qui Reenesme :)

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144 replies since 9/12/2015