| Buonasera a tutti, è da un po' che seguo questo forum come anche diversi gruppi su facebook dedicati allo studio di diversi strumenti di divinazione, in particolare l'oggetto di studio più frequente sono le carte. Ho un mio personale pensiero in merito alla lettura delle stese altrui, per questa ragione partecipo poco e solo se mi sento realmente...ispirata XD La metodica è sempre la stessa: si posta una stesa, la persona che posta da un sua iniziale interpretazione e, a seguire, chi vuole aggiunge la propria interpretazione giustificandola riprendendo determinati concetti/teorie e/o traendo spunto dalla propria esperienza. L'obiettivo, correggetemi se sbaglio, è verificare, a riscontro avvenuto, quale interpretazione è più calzante ed anche perché...altrimenti il tutto si riduce a mero consulto e non a studio, a parer mio. Oggi vi lancio una provocazione, perché mi sono accorta che ovunque io vada, a riscontro avvenuto, c'è sempre chi va contro le persone che quella stesa l'hanno ben individuata centrando esattamente il punto. Non prendetela come un fatto personale, ma mi accorgo sempre più spesso che, fatte le dovute eccezioni, mediamente si tende comunque a dare per vera la propria visione in maniera del tutto assolutistica senza mai chiedersi “e se davvero quel modo di vedere quella determinata carta o combinazione, fosse effettivamente veritiera?” voglio dire, se il riscontro ha dato ragione a qualcuno, quel qualcuno (se ha giustificato il perché di quella risposta) qualcosa l'ha colta, e non perché è più bravo o no, ma perché ha evidenziato o colto cose che altri, magari non avevano colto. Allora mi chiedo, se comunque a riscontro avvenuto si rimane fissi nella propria posizione, ancorati alla propria visione assolutistica, per quale ragione allora si condivide? Per quale ragione richiedere il parere altrui che, ovviamente, può risultare assai diverso?
|