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Il Piccolo Popolo

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view post Posted on 15/10/2019, 14:36     +1   +1   -1
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Gnomi, folletti e fate e altri esseri incantati... quante volte abbiamo sentito parlare di queste creature magiche?
Questi spiritelli della natura, che nei paesi anglosassoni sono conosciuti come 'the little people' o 'the good people' (piccolo popolo o popolo buono), sono entrati a far parte dell'immaginario e sono protagonisti indiscussi di fiabe e leggende che fanno parte del nostro patrimonio folkloristico.
La loro patria d'eccellenza è la verde Irlanda, mitica terra di smeraldo e la penisola scandinava fino alla lontana Islanda, patria dei Trolls tra i ghiacci perenni. Anche l'Italia è ricca di simili leggendari personaggi. Gran parte delle tradizioni riguardanti il piccolo popolo è da ricollegarsi alla mitologia germanico-scandinava e al paganesimo celtico; dopo le invasioni barbariche avvenne la mescolanza di credenze e idee diverse, di reminiscenze storiche e tradizioni popolari. Con l'avvento del Cristianesimo, poi, ecco che molti dèi delle mitologie pagane finirono col decadere al rango di spiritelli, definite impropriamente 'diavoii' e relegate nel profondo dei boschi o nelle caverne sotterranee. Ma oggi, eccoli riemergere come per incanto. Quando chi scrive, in gioventù, attraversava l'Italia in lungo e in largo per raccogliere storie sul piccolo popolo, ebbe modo di parlare a lungo con un contadino delle Valli Valdesi, nel cuneese.
'Senti- mi diceva il vecchio Toni- i folletti sono scomparsi dalle nostre case quando hanno inventato la luce elettrica. Prima erano dappertutto, poi si sono spaventati e da allora nessuno li ha più visti'. Ma è davvero così?

Le Fate
Il termine fata deriva deriva dal latino 'faunoe' o 'fatuoe' che nella mitologia pagana designava le compagne dei fauni, creature dotate del potere di prevedere il futuro.
Le Fate sono spesso molto belle e tendenzialmente buone, sebbene sempre facili ai dispetti nei confronti del genere umano a causa del loro carattere mutevole e bizzarro.
Nell'Italia del Nord, lungo la catena alpina, abitano colonie di fate e se ne trovano in abbondanza un pò ovunque. La famiglia più numerosa è quella delle Fate Bianche, note in Val D'Aosta e in Trentino Alto Adige. Sono elfi femminili di straordinaria grazia, con capelli biondi lunghissimi che splendono di bagliori dorati al sole e d'argento sotto la luna. La fronte è ampia, gli occhi grandi e luminosi. Indossano vestiti bianchi e scintillanti. A volte aiutano gli alpinisti in difficoltà.
La Dama Bianca è una benefica creatura che viene scambiata per fantasma; veglia sugli abitanti di Issime, in Val D'Aosta, e a volte annuncia ai valligiani imminente pericolo se c'e n'è. Anche la Samblana, regina delle nevi, è una Fata capricciosa, possiede uno specchio che riflette a valle raggi celesti, per affascinare i giovanetti.
Lungo la catena appeninica abitano le Sibille, che predicono il futuro, e le Fate Filatrici e più a Sud le Fate domestiche che aiutano gli umani nei lavori di casa.
Molto note sono le Gianas in Sardegna e le Anguane, Fate d'acqua delle regioni settentrionali.

I Folletti
Le tribù di Folletti che abitano la penisola sono tante. Ci limiteremo ad una citazione sommaria delle creature più rappresentative da Nord a Sud. In Piemonte abbiamo ancora famigliole di Servan, o Servanotti, distribuiti in tutta la provincia di Cuneo che preferiscono accasarsi nelle vecchie fattorie contadine dove non disdegnano affatto aiutare i contadini e gli allevatori. In Veneto è conosciuta la famiglia dei Massarioli: sono folletti bizzarri e molto burloni. A Venezia, uno di loro prese un traghetto e si fece trasportare sull'altra sponda del canale, ma quando il traghettatore chiese i soldi per il servizio, lui rispose: 'Carobole! Doman te pagarò...' e detto fatto, schizzò via. Un altro, nel bellunese, aveva l'abitudine di mutare in bimbo di pochi mesi e, quando le mamme lo trovavano tutto solo per strada, lo prendevano in braccio, lui soddisfatto diceva 'Toco le tetine!' e scappava ridendo. Uno dei più conosciuti è il Linchetto nella zona della Lucchesia. Alto circa 40 cm, orecchie a punta e occhi come du piccoli carboni ardenti, veste con una matellina scura e un cappello rosso, gli piace creare scompiglio notturno. I Monacielli campani sono capaci di prendere di mira una famiglia per anni.
Il Gigiat in Valtellina, porta abbondanza nei raccolti, per questo la gente di campagna lascia sempre qualcosa per lui.
I Folletti del Vento scatenano tempeste marine e terrene da nord a sud e quelli notturni sono in grado di procurare incubi spaventosi.
Come tenerli lontano?
Fare il segno della croce con la lingua prima di dormire
Tenere tra le mani una pannocchia
Tenere nelle stanze mele cotogne, il cui odore è per loro insopportabile
Quando si ha un Folletto sul petto, basta stringere un dito.

Gli Gnomi
Sono diversi da come li immaginiamo. Il Guriuz, ad esempio, è un omiciattolo dal viso bitorzoluto e butterato, con una barbetta ispida e una gobba sulla schiena. Scorrazza in lungo e largo sui monti Friulani. Una volta a Misinicinis andavano volentieri a rubare nelle dispense dei contadini e uno di loro rimase incastrato in una paniera per pulire il grano. La massaia lo trovò e si stupì di sentirlo parlare.
Il Gottwjarchi vive nel circondario di Maccugnana ed è uno gnomo molto strano: ha i piedi rivolti all'indietro eppure corre velocissimo. Se qualcuno lo incontra, meglio faccia finta di nulla, altrimenti diviene oggetto di scherzi.
Colonie di Gnomi sono state avvistate lungo la catena montuosa Emiliana.

I Nani
A volte vengono confusi con gli Gnomi, ma, a quanto pare, i Nani sono creature piuttosto solitarie e non vedono di buon occhio la Gente Alta (noi umani). Infatti si sono ritirati a vivere in profonde caverne nelle montagne dove raccolgono tesori per nasconderli alla cupidigia degli uomini.
In Piemonte abbiamo i Nani Metalliferi, che raccolgono oro nei torrenti, come l'Orco e la Stura. Piuttosto conosciuta è la famiglia dei Nani delle Dolomiti.
Esistono miriadi di personaggi misteriosi. La Vaina vive in Val d'Ossola e nel Novarese e si presenta come un bimbo in fasce che rotola lungo i pendii, ma appena viene raccolto, pufff..!, svanisce di colpo ridendo.
Molto peggio è il Pavarò, creatura malvagia che vive tra Veneto ed Emilia: ha la testa simile a quella di grossi cani, denti acuminati e occhi di fuoco. Terribili anhe alcune creature d'Acqua come lo Spirito Urlante in Val d'Aosta, l'Atfai della Val di Susa e l'Um da L'Ua delle Alpi Lepontine, che sono soliti emergere dai flutti dei torrenti per acchiappare i malcapitati e spingerli nei gorghi.

Andar per Elfi
Come fare per contattare queste creature?
Avere il massimo rispetto per ciò che ci circonda in natura
Non danneggiare o raccogliere i prodotti del bosco indiscriminatamente
Non essere animati da intenzioni o sentimenti malevoli verso il prossimo
Non portare con sè oggetti che ricordino la civiltà dei consumi (addio smartphone, macchine fotografiche, ecc..)
Osservare le varie specie animali e vegetali che incontriamo
Non sporcare i luoghi visitati
Evitare schiamazzi inutili
Ricordare che loro ci vedono sempre e comunque
Non fingete con voi stessi
Attenzione massima alle famiglie elfiche maldisposte verso gli umani!


(Fonte: Astrella, mensile astrologico)

Edited by ~Reenesme~ - 17/1/2020, 23:10
 
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