Astrologia biblica: il segno del toro

Da quale libro è tratto?
Questo autore scrive cose affascinanti anche se forse non vere. Questa storia di attribuire un decano alle costellazioni zodiacali vicine, extra zodiacali, non l'avevo mai sentita anche se è risaputo che gli antichi Babilonesi nello stesso mese astrologico consideravano più costellazioni per un massimo di 18 (e non 36- 12x3 decani). Per esempio le Pleiadi venivano ritenute una costellazione a parte ma erano utilizzate all'interno del mese del Toro ( col passare dei secoli le Pleiadi sono state accorpate all'interno della costellazione del Toro stessa). Quindi è chiaro che l'autore di questo testo si è inventato un po' di cose. Però è ugualmente interessante. Una astrologia biblica ovviamente non esiste nella storia dell'astrologia; e tra l'altro sappiamo bene che l'astrologia non si basa nemmeno sulle costellazioni, ma sui segni zodiacali dello Zodiaco tropico. Credo che l'autore non ci tenga affinché questo tipo di astrologia sia applicato in pratica, anche perché se dobbiamo considerare le costellazioni zodiacali, dobbiamo tener conto della precessione degli equinozi e cioè del fatto che il punto gamma adesso mira a 26° indietro rispetto a quello che doveva essere lo 0° della costellazione dell'Ariete. Pertanto, chi nasce sotto il segno del Toro, secondo lo zodiaco delle stelle dovrebbe appartenere al segno precedente cioè all'Ariete. Nonostante io sia grandissimo appassionato di astrologia antica (tanto che sto scrivendo un libro di archeo astrologia), tutte queste nozioni mi sembrano nuove. Chiaramente non esiste nessun testo storico in cui si associa l'ego al Toro, anche perché bisogna stabilire cosa si intende per ego dato che questo termine viene continuamente usato male. Infatti l'EGO è un istanza psichica che serve a mediare tra es e super-io, dunque un alleato della psiche per il raggiungimento dell'equilibrio. Quando parliamo invece di egocentrismo parliamo di uno squilibrio del ego. In ogni caso si tratta di un termine associato al Sole e sinceramente con il Toro non ci vedo alcuna attinenza. Insomma, sono davvero curioso di leggere chi è l'autore del testo per capire a quali fonti si riferisce e da dove ha tirato fuori certi significati astrologici.

Grazie infinitamente. Lo acquisto subito.

Su internet non risulta né il titolo è né l'autore.
Forse il titolo è sbagliato? Mi da un link?

Ho cercato, ma c'è solo qualche post in inglese e nessun libro tradotto in Italiano. Tuttavia, da questa traduzione ho comprenso che l'autore ha cercato sulla Bibbia delle parti da far combaciare con la sua lettura astrologica. Non so di preciso quale logica lo abbia spinto a usare certi versetti anzicché altri; ma questa commistione mi ha comunque incuriosito.
Un'altra cosa che mi ha lasciato perplesso è che definisce Orione la costellazione del pastore, quando invece il pastore (o bifolco) è Boote, costellazione che si trova nei pressi del gran carro.
Inoltre ho notato che mischia anche concetti orientali come quello del karma, che con la Bibbia non c'entrano niente.
Ci sono altri punti che mi hanno lasciato perplesso, per esempio quando dice: "Toro, dobbiamo attraversare la vita con testardaggine e determinazione per raggiungere i nostri obiettivi, a volte, eppure la resistenza dell'ego a dissolversi nello spirito è anche una battaglia".
La domanda che mi pongo è questa: perché l'ego (che in questo caso lui lo intende come egoismo) dovrebbe dissolversi nello spirito? Questa è una concezione che risulta un po' un luogo comune, una specie di moda. La solita solfa che bisogna rinunciare agli averi, a desiderare. Questo è un concetto di derivazione orientale che va bene per chi decide di seguire una vita monastica, fatta apposta per distaccarsi da ogni forma di desiderio. Ma chi dice che il superamento della sofferenza deve stare per forza in ciò? Questo è un dogma religioso. Ma siccome si tratta di un'astrologia religiosa (appunto Bibblica), ci sta che l'autore parli di questi argomenti in questo modo. Cioè, pare che questo povero Toro debba essere sempre accusato di essere quel materialista che deve evolversi. E dove sta scritto? È solo un retaggio culturale. Secondo me, nel desiderio così come nella spiritualità, ci stanno sempre dei pro e dei contro. Il contro della spiritualità è la scelta radicale di allontanarsi dal desiderio, e quindi anche dalla vita sociale(altrimenti i monaci non farebbero una vita di solitudine). In un'altra cultura diremmo che il desiderio è il motore del mondo. Insomma, in certe frasi ci vedo talmente tanta utopia (parlo da laureato in psicologia) che non le ritengo minimamente accettabili. ovviamente rispetto l'idea dell'autore e di chi la pensa come lui. Però mi sembra un po' un'astrologia minestrone dove si mischia zodiaco siderale, costellazioni extrazodiacali con Bibbia, orientalismo e astrologia indiana (che si basa sulle costellazioni enon sui segni). Però se l'autore ha catturato la mia attenzione vuol dire che ha fatto un lavor davvero molto curioso e interessante che mi avrebbe sicuramente invitato ad approfondire se solo avessi trovato materiale librario (in Italiano).

Paccato che non conosco l'inglese: non mi metto mai seriamente a studiarlo...