M@rcoGeme |
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| Anche se il post è vecchiotto volevo dire, sono in parte d'accordo con Vesio solo per quel che riguarda la differenza tra talismano e amuleto che in realtà descrive a parole sue... l'unica differenza è dovuta al fatto che un amuleto può essere qualsiasi cosa che venga trovata e a cui si conferisce "in fiducia" un determinato potere, mentre il talismano è un pezzo di pergamena, metallo ecc., esorcizzato e consacrato su cui si iscrivono segni, lettere, caratteri particolari e questo agisce come una calamita per determinati fluidi astrali, come un "concentratore di energie". E' vero che un talismano può essere consacrato con i quattro elementi (esorcizzati) per come insegnava anche Eliphas Levi (ci sono tanti spunti interessanti nei suoi scritti). In realtà non esiste solo un modo o un rito efficace per la consacrazione dei talismani, dipende dalla tradizione seguita, dall'operatore che effettua la consacrazione e dal talismano che si consacra. La cosa fondamentale, come afferma Agrippa è che l'operatore possegga virtù e "potere di santificare", insomma per saper fare ci sono anche delle particolari condizioni fisiche e psichiche da rispettare, oltre che predisposizioni naturali o acquisite con l'iniziazione. Consacrare significa dedicare un oggetto ad un unico scopo (o Entità) particolare, vuol dire rendere un oggetto sacro. Massima attenzione va sopratutto per i talismani salomonici e cabalistici che vanno trattati con la massima sacralità, avendo incisi i Nomi di Dio e la cui consacrazione è davvero molto complessa e richiede anche metodi di purificazione e digiuno. Altri operatori usano caricare alcuni tipi di talismani (più i sigilli) con metodi radioestetici come il pendolo, o lasciandoli per qualche tempo sotto la famosa piramide energetica in scala, ma qui andiamo off topic quindi mi fermo! Ciaoo
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