| Ciao Daniela,
Più leggo le tue mail e più credo nell'Astrologia :-) Sono daccordo con te sul fatto che gli psicologi dovrebbero affiancarla alla loro terapia tradizionale: credo che combinate sarebbero una bomba. La persona sarebbe un libro aperto e in quanto tale resterebbe più facile navigare nei meandri della sua mente e risolvere i problemi. Riguardo all'incanalazione delle mie energie profonde in qualcosa di concreto, direi che per ora mi tengo sempre sul piano per così dire "privato". Ascolto la musica in auto ad alto volume immaginando di essere il protagonista di un video dove allo stesso tempo sono il cantante della canzone: magari in questo video passeggio tra le foglie autunnali con fare tenebroso, gesticolo e faccio il figo (cosa che non sono...o almeno non più) . Insomma, sogno ad occhi aperti, faccio congetture, mi faccio se*he mentali, ecc... ecc..., ma tendo ad esternare il meno possibile il mio modo d'essere. Perchè sono stato abituato così da sempre. A considerare come separati e distanti la mia identità con il mondo esterno. Quando dici che mio padre non mi ha lasciato una identità forte sono daccordo con te: mio padre (nato a Livorno il 2 maggio 1951 intorno alle ore 9 del mattino) è stato ed è assente. E' succube e dipendente da mia madre (nata a Pietradefusi (Avellino) il 10 dicembre 1953 intorno alle ore 10.20 del mattino), la quale a sua volta è dipendente da lui, e da me. Il quale a mia volta sono succube e dipendente da lei. Siamo un circuito chiuso io e la mia famiglia: un organismo quasi impermeabile all'esterno, nel quale avvengono dinamiche incomprensibili agli altri e che si possono produrre solo tra noi tre. Solo mia madre è un ponte verso l'esterno, perchè lei è socievole e ama stare in particolar modo coi parenti, oltre che con colleghi e amici di famiglia. Poi volevo aggiungere che sì, sono ostile ad essere catalogato in quanto mi sento parte di un tutto, non individuo bianco oppure nero, impiegato o operaio, di destra o di sinistra. Non permetto a nessuno di etichettarmi, oppure che lo faccia pure ma io non rispetterò l'etichetta. Non sono individuabile subito in un gruppo, perchè mi nascondo nelle retrovie a spiare gli altri. A capire cosa hanno in mente, ma anche a domandarmi come posso fare per mostrarmi simpatico e piacergli. Mi comporto anche da stupido spesso e volentieri, pensando magari di apparire simpatico e/o intelligente e/o ironico. Ma la gente non capisce...non mi capisce. E allora io cerco di capire la gente. Insomma, quì il discorso potrebbe durare ore, e allora mi atterrò ai punti di discussione che mi hai dato. Dunque: potrei dedicarmi a qualche arte? Non lo so. Anche no a 'sto punto... Poi, ho cambiato abitazione sì, per due volte, ma la cosa che ho cambiato di più in assoluto è il lavoro....feci un conto qualche tempo fa e venne fuori una cifra scabrosa...più di cento datori di lavoro...Immagini a scriverli tutti sul curriculum?....In verità ho passato anni in cui fuggivo da me stesso, dal lavoro, dalla responsabilità di crescere e di staccarmi da casa...Sono stati anni buttati via cmq adesso la situazione è più stabile per fortuna. E' vero che sono irrazionale, è vero che ho voglia di riuscirci con le mie forze ed è verissima la solitudine che vivo quotidianamente e che provo quando cerco di rapportarmi con la gente. Chiudo qui questa lunga risposta alla tua mail, sperando di non averti annoiato con le mie fisime. Se ti va dai pure un'occhiata ai temi dei miei genitori... giusto per fare un altro po' di pratica :-) , e fammi sapere....
Un saluto da Riccardo
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