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Equinozio di primavera, Il segno dell’Ariete, e la costellazione dell’Ariete, sono la stessa cosa?

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CASTALYA bis
TOPIC_ICON4  view post Posted on 8/3/2009, 13:38     +1   -1




Equinozio di primavera



per Esempio_: Nel 2008 l’equinozio di primavera è caduto il 20 marzo alle prime luci dell’alba. A Roma èscattàto intorno alle 6 del mattino, in quel momento il sole passava dal segno dei Pesci al segno dell’Ariete.

Detto così sembra tutto molto semplice e chiaro.

Ma che cos’è un equinozio? Sarà primavera per tutti? Il segno dell’Ariete, e la costellazione dell’Ariete, sono la stessa cosa? In generale segni e costellazioni coincidono oppure no?
Procediamo con ordine.

Equinozio: dal latino “equus nox” che significa “notte uguale”, ossia la durata delle ore di luce è pari alla durata delle ore di buio, quindi abbiamo 12 ore per il giorno e 12 ore per la notte.

Questo accade due volte l’anno, all’inizio della primavera e all’inizio dell’autunno.

Nell’emisfero settentrionale inizia la primavera e le giornate continueranno ad allungarsi fino al solstizio estivo. Mentre nell’emisfero meridionale (sotto l’equatore) accadrà esattamente l’inverso.

Il punto dell'equinozio di primavera del nostro emisfero è anche chiamato punto vernale, punto dell'Ariete o punto gamma (γ).

Si può notare come la lettera greca gamma γ assomigli al glifo (simbolo grafico) dell’Ariete.

L'asse terrestre subisce una precessione, ossia una rotazione dell'asse attorno alla verticale, simile a quella di una trottola, a causa di una combinazione di fattori: la sua forma non perfettamente sferica, le forze gravitazionali della Luna, del Sole…

Questo movimento della Terra fa cambiare l'orientamento del suo asse di rotazione rispetto alla sfera ideale delle stelle fisse e quindi delle costellazioni.

Per questo il punto gamma o punto dell’Ariete non punta più, da molti secoli ormai, in direzione della costellazione dell’Ariete, da cui prese il nome, ma è “slittato” all’indietro nella costellazione dei Pesci.

Su questa questione si accende il dibattito tra il mondo accademico e il mondo dell’astrologia a discapito di quest’ultima. Per cui si sente spesso dire: “Non sei dell’Ariete ma dei Pesci… L’astrologia non è scientifica… gli astrologi non tengono conto dell’astronomia…” ecc.

La differenza esiste. Ed è la differenza tra segno e costellazione. Quando parliamo di Ariete o di Capricorno dobbiamo sempre specificare se parliamo del segno (riferimento simbolico) o della costellazione.

Al primo segno dello Zodiaco, che si conta proprio dal primo giorno di primavera, e continua a chiamarsi simbolicamente Ariete, sono attribuiti significati che non sono mutati nei fatti e nella sostanza al di là del nome che permane pur non coincidendo più con la costellazione.

Per l’astrologia geo-riferita continua a essere valida la descrizione caratteriale di chi nasce in quest’arco di tempo e il nome simbolico non è mutato. Così pure, restano immutati i nomi simbolici (sottolineo simbolici) per i restanti undici segni a seguire.

I segni rappresentano quindi un sistema di riferimento “simbolico” che differisce dalle costellazioni da cui anticamente hanno preso il nome. Sono astronomicamente corrispondenti/coincidenti a queste ultime solo ogni 25765 anni, a causa della predetta precessione degli equinozi.

Visto l’ampio arco temporale perché un ciclo completo si compia, si possono solo azzardare ipotesi sul significato che ciò può avere su ogni singolo individuo.

Mentre di certo si può affermare che il cambio di costellazione possiede un significato generazionale. Le aspirazioni, le conoscenze, la cultura, l’evoluzione nel complesso, in uno spazio temporale di oltre 2100 anni (25765/12) segna l’intero genere umano in modo sensibile. Così il temperamento di un segno Ariete, o di un segno Toro, pur essendo nelle linee generali immutato, dovrà essere contestualizzato in uno scenario totalmente differente.

La complessità dell’uomo moderno presenta sicuramente sfaccettature diverse e nuove rispetto ai millenni passati.

La difficoltà sta proprio nel riuscire a cogliere il disegno complessivo tracciato dalla grande lancetta della precessione equinoziale e incasellare la piccola lancetta della rivoluzione solare che scandisce il moto terrestre.

Proprio come il nostro orologio da polso possiede la lancetta delle ore e dei minuti, il mondo accademico e il mondo astrologico possiedono due lancette del tempo che non si escludono a vicenda ma che insieme, in sinergia, possono aiutarci sulla strada della conoscenza.

FONTE: http://www.renatofrancia.it/
 
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