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Sonetto n. 116, di W. Shakespeare

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Annapurna
view post Posted on 2/3/2007, 13:52     +1   -1




Sonetto n° 116
Tradotto da Adele Cammarata

"Sonet CXVI" di William Shakespeare




Ch'io non ponga impedimento alcuno
alle nozze di due animi sinceri; amore non è amore
che muta quando mutamento incontra
o ad arretrare è pronto con chi arretra.
Oh no! È un punto fermo, un faro
che veglia sulle tempeste e mai ne è scosso;
è la stella d'ogni barca errante
il cui influsso è oscuro, pur se il valore è noto.
Amore non è del tempo lo zimbello, pur se rosee le labbra e le gote
alla curva della falce giungeranno;
Amore non muta con le ore e i giorni brevi,
ma sempre vive sino all'orlo del giudizio.
Se questo è errato, e ciò mi sia provato
io non ho mai scritto, e mai nessuno amato.


Let me not to the marriage of true minds
Admit impediments; love is not love
Which alters when it alteration finds,
Or bends with the remover to remove.
O no, it is an ever-fixèd mark
That looks on tempests and is never shaken;
It is the star to every wandering bark,
Whose worth's unknown, although his height be taken.
Love's not Time's fool, though rosy lips and cheeks
Within his bending sickle's compass come;
Love alters not with his brief hours and weeks,
But bears it out even to the edge of doom.
If this be error and upon me proved,
I never writ, nor no man ever loved.
 
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Pepitos
view post Posted on 23/3/2007, 18:58     +1   -1




vedo che sei un'amante dei sonetti di Shakespeare! comunque questo è uno dei più belli che abbia mai composto...
 
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Annapurna
view post Posted on 23/3/2007, 21:37     +1   -1




È il più bello oserei dire... Adoro il bardo! Grandissimo conoscitore dell'animo umano e delle sue passioni in tutte le loro sfumature... Sai che ci sono delle teorie che lo vorrebbero di origini italiane? Comunque, amo molto anche il sonetto di Spenser che hai nella firma. Come lo hai conosciuto? Figurati, secoli fa lo avevo imparato a memoria. Bellissimo il ritmo e le rime, il "peso" di ogni singolo verso, il suo respiro... Non ci far caso, parlo da traduttrice, con le parole ho un rapporto tutto particolare, profondo, esaltante, totale! Le poesie le ho sempre tradotte per me, però... Ti pagano solo la robaccia tecnico-scientifica image
Comunque, amo molto la poesia in generale...
Ciao! image
 
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Pepitos
view post Posted on 24/3/2007, 14:26     +1   -1




il sonetto di Spenser l'ho conosciuto un giorno di dicembre a scuola, mentre la prof di inglese interrogava... quella mattina, sfogliando il libro di letteratura, mi è capitato sotto gli occhi... allora l'ho letto, mi ha incuriosito, mi ha preso e mi ha trascinato via con se, in quel mondo... beh, questo sonetto non l'abbiamo analizzato in classe (ci siamo dedicati solo a Shakespeare), ma mi sarebbe tanto piaciuto...
 
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view post Posted on 24/3/2007, 15:09     +1   -1
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Molto belli questi sonetti...
ecco la traduzione per chi come me non è molto pratico... del sonetto di Spenser

One day I wrote her name upon the strand

Un giorno scrissi il suo nome sulla riva,
ma vennero le onde e lo lavarono via:
lo scrissi di nuovo una seconda volta,
ma venne la marea e fece delle mie fatiche la sua preda.

Uomo vanitoso, lei disse, che cerchi invano,
così di rendere immortale una cosa mortale,
poichè io stessa sarò come questo decadimento
e anche il mio nome sarà ugualmente cancellato.

Non così, dissi io; lascia alle cose più vili la sorte
di morire nella polvere, ma tu vivraì attraverso la fama:
i miei versi renderanno eterne le tue virtù,
e nei cieli scriveranno il tuo glorioso nome.

Dove quando la morte avrà sottomesso tutto il mondo,
il nostro amore vivrà e in seguito la vita rigenererà.



Edmund Spenser


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Edited by SELENE321 - 24/3/2007, 15:29
 
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Annapurna
view post Posted on 24/3/2007, 20:14     +1   -1




CITAZIONE (Pepitos @ 24/3/2007, 14:26)
il sonetto di Spenser l'ho conosciuto un giorno di dicembre a scuola, mentre la prof di inglese interrogava... quella mattina, sfogliando il libro di letteratura, mi è capitato sotto gli occhi... allora l'ho letto, mi ha incuriosito, mi ha preso e mi ha trascinato via con se, in quel mondo... beh, questo sonetto non l'abbiamo analizzato in classe (ci siamo dedicati solo a Shakespeare), ma mi sarebbe tanto piaciuto...

Speravo proprio che lo avessi fatto a scuola! Ma ve bene lo stesso, l'importante è che tu lo abbia trovato... :) Io lo tradussi a scuola, al ginnasio, secoli fa... :D

CITAZIONE (SELENE321 @ 24/3/2007, 15:09)
Molto belli questi sonetti...
ecco la traduzione per chi come me non è molto pratico... del sonetto di Spenser

One day I wrote her name upon the strand

Un giorno scrissi il suo nome sulla riva,
ma vennero le onde e lo lavarono via:
lo scrissi di nuovo una seconda volta,
ma venne la marea e fece delle mie fatiche la sua preda.

Uomo vanitoso, lei disse, che cerchi invano,
così di rendere immortale una cosa mortale,
poichè io stessa sarò come questo decadimento
e anche il mio nome sarà ugualmente cancellato.

Non così, dissi io; lascia alle cose più vili la sorte
di morire nella polvere, ma tu vivraì attraverso la fama:
i miei versi renderanno eterne le tue virtù,
e nei cieli scriveranno il tuo glorioso nome.

Dove quando la morte avrà sottomesso tutto il mondo,
il nostro amore vivrà e in seguito la vita rigenererà.



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Tesoro, ti meriti un bacio in fronte!!! Brava! image image
 
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