| " Di tutti gli aspetti che un tema di nascita può presentare, l’opposizione tra il Sole e la Luna è uno dei più delicati, uno dei più complessi da interpretare, uno dei più irriducibili da sciogliere, a volte anche uno dei più pericolosi per il soggetto; ma è anche uno dei più affascinanti, che può svelare, attraverso la sottile e continua fessura di una sofferenza tanto profonda quanto invisibile, scenari assolutamente sorprendenti.
Il fatto che siano in gioco i due luminari, pone subito la questione della parte più essenziale della personalità e della natura dell’individuo. E’ l’identità stessa di questo individuo a segnalarsi come frattura, come punto di domanda, come opposizione appunto. Opposizione di sé con se stesso, scissione, dubbio, separazione, fragilità infinita, dolore. L’identità, la natura, il carattere si trovano divisi in due, una parte di qua e una di là, con impossibilità definitiva di una unione, di una armonia, di una unicità. In questo senso il Sole si presenta come l’Altro per la Luna e la Luna è l’Altra per il Sole. Sole e Luna non si appartengono, ma proprio vedendosi e fronteggiandosi nella separazione, generano una dialettica, un rapporto indissolubile, una tensione continua.
Se prendiamo la simbologia primaria e più semplice di Maschile (Sole) e Femminile (Luna), l’aspetto impedisce un’integrazione delle due parti, che non possono sciogliersi in una realizzazione certa, perché l’uno viene “visto” dall’altra e l’una viene vista dall’altro, in uno scenario di reciproca osservazione che diventa blocco, flash fotografico che impressiona una pellicola destinata a descrivere un’immagine (di sè) ferma, statica e quindi shockata e shockante. Il Sole come Maschile viene impressionato dalla luce del femminile e riceve un’immagine che non riconosce, che non gli appartiene e perde la sicurezza dell’agire, dell’espandersi, del tuffarsi nella vita; in un uomo questo si traduce in dubbi sulla propria vitalità, sulla propria forza, in dubbi sull’atteggiamento virile, che il tema convoglierà poi nelle tre direzioni possibili della passività contemplativa, oppure della risposta “orgogliosamente” virile o ancora – se lo sviluppo tematico consente l’evoluzione qualitativa – nell’espressione artistica e nel cammino spirituale, sfruttando appieno tutta la quota straordinaria di sensibilità trasmessa dalla Luna. La Luna come Femminile riceve dal Sole energia e carica, forza grintosa e sicurezza, ma smarrisce la coscienza della sua qualità più intrinseca, quella del sentire placido e abbandonato, silenzioso e infinito, magico e intenso. E’ come se la Luna, nella sua simbologia di sonno, di sogno, di inconscio non potesse mai lasciarsi andare, perdersi, allungarsi in un piacevole e fruttuoso stretching dell’anima, che è poi la formidabile essenza lunare: quella di scoprire nel morbido perdersi della coscienza, preziose e sottili essenze che non appartengono al mondo della veglia e di ciò che appare davanti agli occhi. E in una donna questo si traduce in una necessità di dare risposte attive nella vita, senza aver ascoltato fino in fondo i placidi abissi del femminile; così il femminile stesso perde la dimensione della propria identità e anche qui la risposta può essere troppo virile o troppo pragmatica, tradendo l’incertezza di fondo.
La letteratura astrologica moderna è abbastanza concorde nel tirare conclusioni di difficoltà caratteriali di un certo rilievo: personalità sempre insoddisfatta di se stessa, insicura e nello stesso tempo arrogante; estremista ed eccessiva, a volte presuntuosa, tendenza alla dissociazione con perdita di unità interna; squilibri e mancanza di equilibrio nei rapporti interpersonali e affettivi; indisciplina e attrazione per gli eccessi, ostinazione e umori altalenanti, incostanza che alterna fasi di dubbio totale ad atteggiamenti risolutivi e fin troppo decisi. Fondamentale e riconosciuta da tutti la problematica del Padre (Sole) e della Madre (Luna), in un contesto edipico non chiaro, in cui i genitori quasi sempre non vanno d’accordo, in cui molto spesso l’ambiente famigliare (Luna come ambiente e come famiglia) è intriso di tensioni, di non detti, di atmosfere cupe e pesanti o in altri casi apertamente ostili, sia tra padre e madre che verso il soggetto-figlio stesso, con litigi e scontri, fino alla separazione dei genitori, di solito vissuta dolorosamente dal soggetto. Naturalmente la natura del segno specificherà meglio i motivi delle tensioni e i modi in cui si manifesteranno e le case ci daranno ulteriori particolari sulle conseguenze pratiche dell’opposizione stessa. Sull’asse Ariete-Bilancia si noterà un’insistenza della questione della forza della propria identità in relazione al rapporto con il sociale; sull’asse Toro-Scorpione la tematica della conquista di una sicurezza e saldezza materiale si inserirà in un sottofondo abbandonico vissuto con angoscia; sull’asse Gemelli-Sagittario si tradurrà in un’ansia del fare o del non fare con una elettricità nervosa generata dalle difficoltà comunicative dei genitori; sull’asse Cancro-Capricorno la freddezza e la mancanza d’affetto genererà nostalgie e bisogno di calore, ma anche fughe e freddezze in cui il soggetto tenta di mostrare a se stesso la propria autonomia finalmente conquistata; sull’asse Leone-Aquario avremo spesso l’evanescenza di una delle due figure genitoriali che soccombe al prepotere dell’altro, con un alternarsi, nello spirito del soggetto, di idealizzazioni e svalutazioni, di sé e degli altri; l’asse Vergine-Pesci rifletterà tensioni di ordine pratico e spirituale, con una progettualità troppo viva per tradursi in concretezza oppure con una visione del quotidiano che mette la sordina alle voci più vive ma anche dolorose, fino alla strutturazione di forme nevrotiche più o meno gravi. Per tutti i casi sempre lo stesso condimento di una sorta di incapacità a mettere davvero i piedi per terra, a integrare la parte attiva e pratica della vita con quella mentale ideale e progettuale. Per tutti i casi una impossibilità a realizzare il processo identificativo con il proprio padre e la propria madre, che sono via via esaltati o derisi, deificati o addirittura dimenticati. Molte volte con la concomitanza dei due atteggiamenti.
E allora cos’hanno di speciale gli individui che si caratterizzano per questa opposizione? Perché, pur con tutti i limiti delle problematiche esposte, l’opposizione Sole-Luna presenta sempre qualcosa di magico, di misterioso, di straordinariamente affascinante. Il soggetto con questa opposizione ha qualcosa di speciale, che lo rende unico, un senso di una differenza che è nello stesso tempo un nuovo modo di abbracciare il circostante, appunto unico nella sua straordinaria passione, e un modo – sincronico al primo poi – di prenderne le distanze. Nell’opposizione Sole-Luna, l’abbraccio è nello stesso tempo presa di distanza e separazione, è manifestazione di una “differenza” (non tanto di una “diversità”, anche se a volte succede), ma trasmette, insieme al senso di separazione, un tale slancio e una tale passione tesa verso l’unione, da affascinare e colpire l’interlocutore. Il senso della frattura interiore, il senso della separazione di sé con se stesso, è nello stesso tempo “piena” di desiderio di colmarla e questo viene colto intorno, generando appunto una specie di fascino che può colpire e incantare. L’altro sente questo tendere verso l’unione, ne rimane colpito; sente una spinta autentica, vera, che nasce da un grande dolore e che magari si manifesta con il sorriso e la seduzione. A differenza di altri aspetti “seduttivi” (si pensi a Venere-Urano, a Nettuno, alle lesioni dei pianeti femminili nella vamp o alle lesioni di quelli maschili nei dongiovanni o nei “sultani”) che hanno una loro necessità immediata di colmare una lacuna di identità, se non uno stile fin troppo apertamente opportunista, nella opposizione Sole–Luna il fascino e la fascinazione, sorgono dal luogo del dubbio, della frattura appunto e del dolore, in una maniera così sottilmente smarrita, infantile, addolorata, che la messa in scena “pubblica” non viene vissuta come inganno, ma come inconscia trasmissione di un grande cuore e di un oceanico bisogno di calore. C’è nell’opposizione Sole-Luna (Luna Cancro) un che di infantile, di antico, di sempre saputo, che coinvolge tutti. Tutti eravamo “separati” un tempo e per tutti il distacco dal materno (anche solo il distacco momentaneo dal seno) ha costituito un dolore. L’opposizione Sole-Luna lo ripropone di continuo e lo ricorda a chi l’ha relegato nelle cantine dell’inconscio perché l’opposizione Sole-Luna non ce l’ha. A differenza della congiunzione – testarda, sicura, compatta, nella gestione della propria confusione sui luminari – o a differenza della meno lancinante quadratura, l’opposizione ripropone di continuo la coscienza della frattura, della separazione e del dolore. Qui il distacco la separazione e la frattura dal materno, diventano una condizione identificativa, diventano un imprinting, un marchio di fragilità e di qualità. E dalla fessura di tale separazione, emerge una luce – o emerge un abisso – che alle altre posizioni simboliche non compete, che nessun altro aspetto può possedere.
E’ in questa fessura, in questa crepa che mai si rinsalderà, che l’essere, infilandosi, trova la sua salvezza e l’inondazione di luce. Nessun altro aspetto astrologico la indica con tale chiarezza come l’opposizione Sole-Luna. Di là non c’è più padre né madre, non ci sono più cattivi genitori o genitori cattivi; di là non c’è maestro guru idea di dio psicanalista che abbiano senso; di là non ci sono ruoli diventati gabbie o ruoli che ci rincorrono. La ferita dell’anima, il dolore di una memoria antica che nasceva a apriva il primo sguardo nel dolore e in una situazione oggettiva di sofferenza, non è altro che un segnale, una indicazione, una invito a cogliere la giusta direzione. Essa va oltre, allora, la semplice conseguenza di un narcisismo cronico che è il reale rischio dell’aspetto. L’attenzione esagerata su di, una volta riportata verso l’esterno, esige un passo, uno sguardo in avanti, che si lasci indietro il punto di domanda, l’interrogativo doloroso sulla propria unità. Ecco perché il soggetto che presenti tale opposizione, può trovare la sua salvezza (luminosa e sicura) proprio in quell’agire spedito e disinvolto, che è quello del bimbo che ha perso tutte le esitazioni sulla sua capacità di camminare. Il rischio narcisistico della stasi ”dentro” di sé, che porta all’isolamento e alla fondamentale asocialità spesso presente con tale opposizione, trova la via della sua guarigione in una aderenza a ciò che si sta facendo, in un perder-si nel movimento, che è un lasciarsi alle spalle l’impasse narcisistica. L’io dubbioso e incerto, l’Io diviso, si muove nel mondo e mostra, tra l’altro, una sorprendente elasticità d’azione.
L‘opposizione Sole-Luna, colpendo i luminari e dunque i capisaldi della struttura dell’Io e del carattere, ci rimanda allora al concetto orientale di “dissoluzione del corpo e della mente” che è la dissoluzione del corpo e della mente come falso pensiero, come semplice prodotto di idee di pensiero, che compongono – risultato dei condizionamenti educativi e sociali – le solide strutture dell’Io deputate a muoversi nel mondo con un ruolo preciso. Certo di fronte a tale aspetto e per il destino di sofferenza e lotta che lo pervade, le posizioni di un Marte (come capacità reattiva e combattività) o di un Saturno (come possibilità comunque di costruzione di solidi binari guida) nel tema sono di fondamentale utilità per una effettiva salvezza. Lo stesso Mercurio (come intelligenza e brillantezza d’azione) in ottima posizione può salvaguardare dal rischio di gravi conseguenze psichiche. Nettuno contribuisce infine ad evitare crolli e stati depressivi gravi e se in salda posizione corregge il rischio di atteggiamenti schizoidi che effettivamente potrebbero far balzar fuori il soggetto dai contesti sociali. Un complesso tematico con lati di realismo, di concretezza, di intelligenza e senso pratico, può trasformare i rischi più pericolosi dell’opposizione Sole-Luna in una straordinaria qualità, che si gioca in primo luogo sulla creatività, sulla intuizione e su una sensibilità non comuni.
Molto importanti gli inserimenti di eventuali pianeti lenti o semilenti in questa opposizione. Una quadratura di Nettuno o Plutone, sciogliendosi attorno alla metà della vita, può liberare uno dei due poli, scatenando l’io attivo (Plutone o Nettuno quadrato al Sole per un uomo o al quadrato della Luna per una donna) o rasserenando la mente (il quadrato di Plutone o Nettuno alla Luna); anche Urano in congiunzione a uno dei due poli, presenta lo scioglimento liberatorio quando di transito va a opposti a se stesso, attorno ai quarant’anni e così Saturno, che sciogliendo la sua quadratura o opposizione con uno dei due punti, segnala il salto di qualità del superamento della problematica edipica.
Chiunque si occupi dell’analisi del tema di nascita, sia particolarmente delicato e attento nel valutare l’opposizione del Sole con la Luna e non si fermi all’apparenza o alla sentenza di una conclusione eterna. Nulla come questo aspetto apre alla possibilità di andare oltre la separazione del conscio e dell’inconscio, perché la questione di tale separazione è già ben presto viva nella mente di chi la presenta nel suo tema. Potremmo quasi dire che l’opposizione Sole-Luna richiama una tematica di fondo cancerina e come tale trova la sua via di uscita in un superamento del bisogno protettivo, nel superamento dell’ancoraggio all’infanzia, al passato, al materno; trova il suo superamento in una intrapresa concreta e realistica, ma mai banalmente materialistica, dove il grande dubbio e l’angosciosa domanda – che tutti riguarda – sul significato del nostro esistere, trova la sua risposta nel rifiuto di ogni facile e troppo preconfezionata risposta. Tenendo come bene prezioso questa grande domanda, non ci si faccia paralizzare, ma se ne trovi la risposta in una “unione” anche religiosa (religo-tengo insieme) che a volte è di una semplicità lampante. Come aver coscienza che i piedi sono tranquillamente in contatto con la terra, il sedere sulla poltrona, gli occhi rilassati avanti a noi ed eventualmente – per chi ne avesse la necessità – con il pollice e l’indice unito, a simboleggiare, come in certe forme meditative, la chiusura di quella frattura che quando diventa eccessiva, può essere travolta dalla valanga e dai detriti del falso pensiero. Lo stesso che conduce alla follia. L’opposizione Sole-Luna è come un rubinetto che non dobbiamo tenere sempre aperto, lasciando scorrere l'acqua torrenziale dei contenuti inconsci incontrollati. Analizzate le cause dei dolori antichi, tale opposizione consente l’apertura e la chiusura della mente a seconda della volontà della coscienza. Non è una impresa impossibile e se si riesce a cogliere la luce che filtra attraverso la scissione dei due poli senza perdere il contatto con gli aspetti più banali del reale, l’aspetto di cui abbiamo parlato può diventare di straordinario aiuto nel percorrere un cammino di qualità. Visto che siamo in Piemonte, possiamo allora parafrasare Camillo Benso, il Conte di Cavour, che diceva – anche se non parlava direttamente del Sole opposto alla Luna - che è saggio e positivo saper muovere con abilità sia la destra che la sinistra. "
Congresso astrologico di Torino – giugno 2001
Marco Pesatori
ciao sara
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