| Il mio cammino e l’incontro col Reiki
Cercavo la mia strada… Una vita ad inciampare continuamente, un mare di fughe per cercare la strada giusta..
Fino a quando esausta, ho mollato ogni ormeggio, cercando di buttare ogni zavorra, cercando di imitare la figura del “matto” , libera di poter rivendicare ciò che Dio mi ha dato di essere, e soprattutto comprenderlo e realizzarlo.
Un bilancio da fare, questo si, riprova della contraddizione insita in me: tanta capacità di mettere ordine, organizzare, dare forma alle cose, tranne che su me stessa.
Io non amo le cose stabilite, ho bisogno di aria, di libertà, non voglio nulla che si debba organizzare, voglio solo la possibilità di vivere libera di essere chi sono.
Alla ricerca di trovare finalmente il mio equilibrio, per ripartire da zero, sistemando ciò che io stessa avevo disarmonizzato in me. I condizionamenti di chi non ha ancora ben capito cosa significa “amore”, dov’è il confine tra se stessi e gli altri, che ti portano a crearti inevitabilmente dei condizionamenti che alla fine ti soffocano, ti imprigionano.
Per la prima volta nella mia vita, ho sentito il bisogno di sistemare il mio corpo, cosi palesemente disarmonizzato rispetto a ciò che sento di essere. Ti chiedi, come fai ad aiutare gli altri, fargli vedere che c’è una speranza per essere felici e stare bene, se loro guardandoti (sbagliando) possono soffermarsi a rispecchiare le tue parole d’amore per la vita ed il tuo entusiasmo, in un corpo che non ne riflette il valore?
Yin e yang, maschio e femmina, corpo e spirito.. si tratta sempre di trovare l’equilibrio, e di una cosa mi rendevo conto: io non ce l’avevo.
Uno studio d’estetista… un piccolo e anonimo quadruccio su una parete diceva “Reiki”. Fu come una calamita… un intuizione fortissima forse, un dono sicuramente. Chiedo alla mia amica estetista di cosa si tratta, lei sorride e basta. Chiedo di poter fare una seduta, pensando che certamente avrei potuto sperimentare il motivo di quel suo sereno sorriso, e gli occhi sorridenti che sembravano non volermi rivelare chissà quale segreto.
Ricordo di essermi anche detta : “forse non crede molto in questo tipo ti massaggio” (visto che sembrava restia). L’idea però era che, questa terapia invece, avrebbe potuto aiutarmi a riequilibrare il mio corpo.
La prima terapia, l’atmosfera quasi asettica di uno stanzino, il profumo d’incenso mi diceva che forse non mi ero sbagliata. Quarzo rosa in sfera tra le mani, un leggero sentore o percezione di magia nell’aria, i chakra, il desiderio di togliere i blocchi, senza neanche sapere se il reiki fosse in grado di farlo.
Ricerca di risposte: nessuna. Poi una raccomandazione finale: “ora fai attenzione alle sensazioni, ai disturbi fisici, ai sogni che sicuramente si faranno più chiari e ti resteranno impressi. Fai attenzione a cosa ti succede, ai segni, magari sono segnali da interpretare.
Me ne vado, quasi delusa, mi aspettavo una diagnosi (niente).. Mi aspettavo un programma terapeutico (niente)..
La mattina dopo invece, arrivò il primo segnale: il segno tangibile che dovevo necessariamente fermarmi! Considerato che dovevo ringraziare per essere viva, osservare cosa mi circondava fino a quel momento. La strada mi aveva messo davanti un palo a sbarrare la carreggiata. Quell’ostacolo però, mi ha permesso di riprendermi finalmente la vita. Il reiki.. come un fulmine a ciel sereno era entrato nella mia vita, mi parlava delicatamente e misteriosamente, ed allo stesso tempo mi scuoteva.
Ci sono voluti sei mesi di timida ricerca. Era strano, ma mi rendevo conto di essere serena, più consapevole. Mi sembrava di percepire ogni cosa in un altro modo.. i sensi accesi davanti agli spettacoli della natura, le parole di una canzone, il sorriso di qualcuno che mi passava vicino.
Sentivo che dovevo trovare il modo per approfondire la mia conoscenza, prendere il primo livello per poter guarire prima di tutto me stessa. L’occasione sembrava non voler arrivare.. ma sentivo che sarebbe arrivata.
D’un tratto impulsivamente (un attimo prima di rischiare di arrendermi ad una nuova delusione), mi sono imposta di cercare il reiki. 31 maggio, ore 18:00, quasi sera, stanca delle “letture” virtuali, mi dico: “si cerca la scuola di reiki”.
Emozioni: distacco, paura d’incappare in un dogma, capacità di scelta, rischio! Rischio si, cercare un maestro corretto, umile, lontano dai dogmi, aperto e disponibile al dialogo e lo scambio, sensibile. Forse non mi rendevo neanche contro di quanto stessi rischiando.
Virgilio: motore di ricerca, digito >, centinaia di risultati, grandi scuole, siti, foto di gruppi, garanzie di professionalità, l’impressione di visionare chi si sa vendere bene. Sensazione: come dice sempre mamma “Il vino buono si vende senza frasche”. Chiudo almeno 5 siti di scuole blasonate, dicendomi che tra di loro avrei probabilmente scelto la scuola più vicina alle mie aspettative. Seconda pagina nella ricerca su Virgilio: un click, ed eccolo, un semplice annuncio in un sito: “si effettuano corsi di reiki ad ostia nel mese di luglio”, un cellulare. La mente velocemente si rende conto che Ostia è abbastanza vicina, che in termini di tempo è vicino anche luglio. Compongo il numero telefonico, risponde Stefano. Una voce gentile e pacata che incredibilmente, mi comunicava che due giorni dopo, avrebbe tenuto un corso di primo livello a due passi da casa mia. Strano questo master Reiki; non se la tira! L’incontro preliminare con Stefano fu un vero balsamo per l’anima, un senso di pace e rispetto dietro uno splendido sorriso di benvenuto. Ricordo di aver pensato “grazie Dio, come al solito mi regali sempre ciò di cui ho bisogno”. Gli mancava il kimono, ma sembrava lo indossasse, un samurai cresciuto ad Assisi, questo è quello che mi veniva in mente osservandolo. Questa non è una dichiarazione di stima pubblica, perché non serve; neanche la volontà di vendere l’immagine di chi non ne ha bisogno, tantomeno se ne preoccupa. E’ solo il bisogno di ringraziare la vita, perché mi mette sempre persone meravigliose lungo la strada. Questo è solo il mio antico desiderio, di trovare il modo per esprimere ciò che sento e vedo, per renderne partecipi gli altri.
Sabato 2 giugno, incontro 4 ragazze che iniziano il percorso con me. Mi sembra di conoscerle da sempre. Ci presentiamo, ci raccontiamo le storie, le aspettative, le paure. Stefano dice che è certo che i componenti di ogni corso, per come si incastrano, sembrano sempre un ideale quasi alchemico. Mi trova d’accordo, nulla succede mai a caso, tantomeno le esperienze e gli incontri con le persone. Siamo tutti messaggi viventi, esperienze che servono per crescere per dare e ricevere.
Ricordo perfettamente il momento della mia consacrazione, le mani di Stefano sulle spalle che mi invitavano a collegarmi al mio cuore. Le sue parole, mentre ci invitava a raccoglierci, che inspiegabilmente descrivevano la mia visione della via, come se lui avesse visitato lo stesso luogo, come se avesse visto le immagini del mio sentiero che visualizzo da quando sono bambina. Mi invita a girare la curva, quella su in cima che non ero mai riuscita a raggiungere… mi invita a camminare oltre, con il sorriso interiore, ed io con il cuore gonfio di gioia. E’ stato come se mi avesse accompagnata per mano a vedere cosa c’era dietro la curva. Stupore! C’era un tempio: IO
Ricordo la sensazione d’amore più intensa che io abbia mai sentito, mentre mi vedevo saltare dalla gioia come una bambina entusiasta, insieme a quella paziente figura vestita di saio, che da sempre vedevo aspettarmi seduto su un masso, all’ombra dei pioppi lungo il ruscello sottostante.
Ricordo il cinguettio reale degli uccelli fuori dalla finestra, così intonati con il sottofondo musicale che riproduceva l’acqua di un ruscello; mi davano la prova di essere sveglia, mentre l’anima volava. Ricordo un soffio di spirito sul viso, la certezza di essere tornata a casa.
E’ passato un po’ da allora, sto continuando il cammino, il terzo passo è appena iniziato! L’Epifania passata in un posto pieno di storia, di prova tangibile di chi ha scelto l’amore al di sopra della vita. E’ passato un mese, il mio caro Samurai avvisava che ogni percorso è pregno di prove, di possibili ostacoli e tentazioni durante il cammino. Sembrava impossibile, mi sentivo forte. Venivo da quasi un anno senza ansia, paura o angoscia. Mi sentivo serena e tranquilla, libera finalmente di essere me stessa, entusiasta della vita come se guardassi il mondo con gli occhi di un fanciullo… cosa sarebbe mai potuto accadere?
E d’un tratto la prova è arrivata! L’anima sembrava esser tornata nel silenzio, la mente mi stava riportando a vecchie pesanti abitudini. Mi dicevo che era normale, cominciavo a chiedermi se poi, tutta questa mia serenità, non fosse la conseguenza di un fortunato periodo solo libero da problemi.
Di colpo sono tornati i pensieri negativi, le cose lasciate in sospeso a tormentarmi, come se percepissi che qualcuno stesse tramando qualcosa alle mie spalle.
Giovedì 3 febbraio, il problema arriva! Se non altro ho scoperto che non si trattava di pensieri negativi, ma di una nuova capacità di sentire le cose, forse.
L’incubo diventa realtà! La paura che diventa scoraggiamento, d’un tratto mi sono sentita debole, sola, scoperta e smarrita. Proprio le cose che detesto e che sono il mio pane quotidiano, reclamano la mia attenzione, il mio impegno per risolverle. Poche speranze di via di scampo.
Domenica 6 febbraio: il reiki mi chiama, il cuore si aggrappa alla speranza, l’anima riprende la sua luce,. Perdere la mia fede, la mia serenità, era diventato il vero incubo.
Stefano ci presenta Marietta, lei, anima candida, testimone d’amore e compassione, con una storia vagamente (e molto piu’ drammaticamente) simile alla mia. Marietta Grazie. Stefano Grazie di averla messa sulla mia strada a darmi un messaggio di fede, per riprendere slancio, sostegno, esempio. Laura è ripartita, la solitudine dettata da attimi di annebbiamento ha lasciato velocemente il posto alla certezza che, da sola me la devo cavare, (come sempre), ma vicino a me ci sono tante anime pronte a sostenermi, e soprattutto che la mia è ancora qui, sveglia, attenta e soprattutto serena. Amore, reiki, meditazione a me stessa e alla situazione.. la fede.. l’amore che muove il mondo. Lunedi mattina il problema c’è ancora, ma stranamente più clemente. Il messaggio è evidente, la prova è stata almeno compresa: dovevo comprendere che bisogna stare sempre all’erta, sempre svegli, il cammino è fatto di passi.. bisogna camminare.. non smettere mai di comprendere.. di avanzare con fiducia e umiltà.
La prova si è rivelata fondamentale perché, non solo mi ha permesso di rafforzare la mia fede, ma anche perché mi sta dando la possibilità di sistemare le cose a cui permettevo di gravare come un macigno, temendo costantemente che mi franasse addosso. Una difficile ma importante opportunità, per mettere ordine e ridare equilibrio, anche sul lato pratico della mia vita, dove spesso lascio le cose in sospeso.
Mentre dal problema stamattina mi sono giunte addirittura le soddisfazioni, ho sorriso dentro di me, sapendo che l’amore che finora ho seminato, è tornato sotto forma di aiuto. Nitida la certezza che non devo preoccuparmi, specialmente perché continuano a venirmi in mente, dolci note, le parole di una bambina che canta “ Se un giorno mi trovassi, in una valle oscura, paura non avrò, perché tu sei con me”..
E’ tardi e sto per abbandonare questa lunga testimonianza, per tornare a dedicarmi agli aspetti “pratici”. Lascio la carta piena di emozioni e mi dedico alle carte che devo organizzare, seguita dallo stereo, che a basso volume recita “L’amore non si arrende, è come l’acqua di sorgente, amico mio, l’amore è Dio”, cantata dalla voce del samurai, mio compagno di viaggio.
Il reiki sul mio cammino mi ha fatto finora grandi regali, mi ha ridato il contatto con me stessa, la mia anima, l’anima del mondo, l’amore… oltre a tante meravigliose esperienze, in cui ho potuto veder manifestata dalle mie mani, la possibilità di riaccendere qualche altra fiammella che ho intorno.
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