Anello di sosta forum

Cos'è la vita, accontentarsi?

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view post Posted on 25/5/2015, 16:53     +1   -1
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Apro questa discussione dopo aver scoperto che una mia conoscente si è gravemente ammalata dopo aver sofferto profondamente per la perdita di un uomo (lui l'ha lasciata) con il quale aveva vissuto una lunga relazione.

siccome la storia non mi è nuova, anche io a 20 anni scoprii la vera natura dei componenti della mia famiglia, persone che avevo sempre amato e ammirato e di cui avevo sempre avuto piena fiducia. in seguito a questo fatto il mio corpo ha ceduto, non ho più la salute, anche se data la mia ancora giovane età (ho 30anni) posso tirare avanti diciamo...

apro questa discussione per chiedere: "cos'è la vita? è dunque questo? accontentarsi del meno peggio che vi capita?"
mi spiego:
io stessa sono sola, da sempre direi, amori tormentati con persone sbagliate che ho chiuso io stessa, fuggire da una famiglia cupa e problematica, incapace di sentiementi sinceri.
Tante volte mi sono sentita dire "ma tu avevi trovato un uomo che ti amava, che voleva una famiglia con te, e tu lo hai rifiutato..." per la serie "è vedi, colpa tua"...
ma io NON LO AMAVO, nè volevo una famiglia.
invece in molti ho visto che nella vita si sono accontentati di quello che arrivava, anche senza amore, anche controvoglia, per non rimanere soli.

Mio padre stesso. e anche mi amadre.
mio padre che non fa altro che cercare di indurmi ad attaccarmi a qualcuno, per non rimanere sola ( non necessariamente uomini eh, anche il vicino di casa...)

io non capisco, non capisco questo modo di fare. E' DAVVERO QUESTA LA VITA?

io che per non accontentarmi mai sono scappata di casa, ora vivo da sola senza prospettive... "ma se muori cosa fai?", io non ho paura della morte, se muoio starò meglio di adesso. non ho paura di morire. ho paura di vivere in schiavitù.
come lo sono da tutta la vita. purtroppo.

io non capisco la gente. e la gente non capisce me.
se vado a casa e dico " ma io sto bene da sola", mi guardano con compassione.

ho sofferto la solitudine, un tempo, quando ero più giovane e inesperta e avrei voluto una spalla su cui appoggiarmi. ma ora che sono sopravvissuta da sola cosa me ne faccio di palle al piede???

quello che vorrei è l'amore. che pare non arrivi. ma io attorno a me vedo solo un mondo di gente che si attacca le une alle altre per bisogno.
un mondo di gente che si usa a vicenda per bisogno.
l'amore non lo vedo io qua. de nessuna parte.

E' davvero questa la vita? e' così che si va a finire? io non capisco, non posso crederci.
 
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SecondLaura7
view post Posted on 25/5/2015, 18:58     +1   -1




Guarda, questo argomento a me ispira immensi papiri come risposta.
Il fatto è che gira e rigira risento sempre le solite storie raccontate da altri, finite male, con tizio o caia disperate poiché lasciate da Sempronio sull'orlo di una crisi suicida, solite frasi del tipo "l'amore fa schifo, la gente pure"...a me questo genere di spiegazioni, dette con tono vittimista e lamentoso hanno sempre indisposto e infastidito...ancor di più la gente del "hai proprio ragione" che non aggiunge nulla di costruttivo se non immeeensi alibi a favore dell'autocommiserazione.
E pure io sono stata grande sostenitruce del club "Dammi una lametta" ma così facendo ho sempre avvertito una sottile sensazione di entrare in un vicolo cieco pretendendo di trovare un'uscita.
Solite storie e mai nessuno che le abbia affrontate e gestite a suo favore...è sempre un subire, con tanto di sottofondo e coro vittimista.
Il punto è che ormai la gente ha una tremenda paura della solitudine. Non riesce ad affrontarsi, racchiude disagi che NON intende analizzare, NON intende cambiare (perché "la colpa è sempre degli altri") e affida ogni propria felicità SOLO ed ESCLUSIVAMENTE a situazioni/persone esterne. Un po come un bimbo che piange strillando e ha bisogno della mamma per stare sereno. Ma questo è più che giustificabile per un neonato, per un adulto non mi pare..
Nemmeno io ho avuto una sentimentale così facile, non ti credere...sono stata rimpiazzata così facilmente parecchie volte ma questo per via di un mio punto di vista errato che attribuiva appunto in un modo direi maniacale, ogni responsabilità alle situazioni/persone (quando in verità la soluzione ad ogni paura è sempre all'interno) Pensare in questo modo è come salire su una montagna russa e chiedersi come mai è tutto così altalenante.
Ma ciò mi ha fatto scoprire i molteplici lati positivi che caratterizzano lo star da soli....all'inizio è dura perché non comprendi, stai male per via delle idee che gli altri ti immettono con l'accontentarsi ed altre credenze varie che fai fatica a mettere a fuoco (che sono perfino mimetizzate dentro di te), ma poi ti si apre come un mondo interiore capace di farti comprendere quanto questa paura sia immotivata!
Questo continuo lamentarsi io lo vedo come un evitare di cambiare se stessi e pretendere che lo facciano gli altri. E guarda caso, in queste casi è tutto un ripetersi di circostanze e persone sgradevoli. "Conosci te stesso e conoscerai l'Universo e gli Dei" ma per alcuni è troppo faticoso, auto responsabilizzante, o peggio, fiabesco..."la realtà è questa e fa schifo cit." e guarda caso ne seguono persone non adatte, circostanze negative.
Fin quando non ci si renderà conto che la propria felicità e la propria stabilità dipendono da una propria ricerca interiore piuttosto che esteriore sbam. Tramvate in faccia a go go.
Quando invece ci si renderà conto che sta tutto nell'instaurare un dialogo COSTRUTTIVO con se stessi, con ciò che non va, del perché ci si sente in un determinato modo, da che cosa deriva quella paura/disagio etc ecco che magicamente le cose cominceranno a quadrare per il verso giusto, si avranno le risposte e si butterà via il cesto dell'elemosina.
 
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view post Posted on 25/5/2015, 19:42     +1   -1
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CITAZIONE
Il punto è che ormai la gente ha una tremenda paura della solitudine. Non riesce ad affrontarsi, racchiude disagi che NON intende analizzare, NON intende cambiare (perché "la colpa è sempre degli altri") e affida ogni propria felicità SOLO ed ESCLUSIVAMENTE a situazioni/persone esterne. Un po come un bimbo che piange strillando e ha bisogno della mamma per stare sereno. Ma questo è più che giustificabile per un neonato, per un adulto non mi pare..

si assolutamente d0accordo.
io credo che la maggioranza della gente non si renda conto di quanto sia radicata questa paura della solitudine.
già da piccolo ti insegnano che "per essere OK devi avere un sacco di amici", poi con i social network, le compagnie...
se non sei circondato da centinaia di persone sei sfigato..
io in questo ho avuto una vita anomala, certo ho sempre avuto un carattere socievole, ma finivo sempre per essere "quella diversa", anche se mi impegnavo molto per non esserlo. alla fine me la sono messa via..u.u

la cosa che non avevao calcolato è che io sono davvero SEMPRE quella diversa. a partire dalla mia famiglia, ovunque io vada.
il che mi ha necessariamente portato a stufarmi delle masse, alla fine sto meglio da sola, perchè inutile passare la vita a spiegare agli altri cose che per me sono ovvie ma non lo sono per nessun'altro.mah.

CITAZIONE
Ma ciò mi ha fatto scoprire i molteplici lati positivi che caratterizzano lo star da soli....all'inizio è dura perché non comprendi, stai male per via delle idee che gli altri ti immettono con l'accontentarsi ed altre credenze varie che fai fatica a mettere a fuoco (che sono perfino mimetizzate dentro di te), ma poi ti si apre come un mondo interiore capace di farti comprendere quanto questa paura sia immotivata!

personalmente ritengo che la mia scelta di solitudine sia stata la cosa migliore che abbia fatto. mi ha permesso di vedere amente fredda quanto fossi condizionata. e quanto questo mi avesse fatto solo del male, perchè andava contro quello che profondamente pensavo e credevo.

CITAZIONE
Quando invece ci si renderà conto che sta tutto nell'instaurare un dialogo COSTRUTTIVO con se stessi, con ciò che non va, del perché ci si sente in un determinato modo, da che cosa deriva quella paura/disagio etc ecco che magicamente le cose cominceranno a quadrare per il verso giusto, si avranno le risposte e si butterà via il cesto dell'elemosina.

si lo penso anche io. purtroppo mi rendo conto che questo è un mondo IDEALE. perchè non ne ho visti nè incontrati nessuno così. alla fine anche i più maturi e saggi si attaccano ad altri. uno schifo.

all'università poi vedi di quelle cose.. ragazze che si trovano il ragazzo secchione solo per farsi aiutare, e se tu gli parli ti azzannano...("bè tutti fanno così eh, sei tu che sei stupida che vuoi fare da sola!....cercatene uno anche tu eh!"), a altro del genere...
mah....
 
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view post Posted on 31/5/2015, 17:07     +1   -1
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Ciao Aria. Questa tua discussione richiama alcune riflessioni che sto facendo anche io in quest'ultimo periodo.
Diciamo che sto acquisendo una certa consapevolezza che, come dici tu, spesso le persone vivono con il terrore della solitudine, del doversela cavare da sole e quindi si attaccano l'una all'altra sentendosi più sicure ma anche schiave dei rapporti che instaurano.
Io sono sempre stata così. Ho sempre avuto dipendenze affettive e quando rimanevo single era una specie di tragedia, non riuscivo a stare da sola e sentirmi sola, a costo di tessere relazioni assurde anche virtuali ma solo per darmi quella sensazione di completezza, di conforto. Così sono passata da una relazione sbagliata all'altra, finché dopo 3 anni veramente logoranti con il mio ex ho capito che non lo amavo, che non ero felice e non mi sentivo me stessa così l'ho lasciato.
Ora so che devo sforzarmi di fare alcuni passi verso l'indipendenza anche mentale e, in effetti, mi domando chi me lo faccia fare di legarmi a delle persone con cui non condivido nulla o quasi. Ora so che se arriverà la persona per me dovrà essere frutto di una scelta maturata e non della paura della solitudine, come anche vorrei incontrarla nel momento in cui sarò ulteriormente maturata e divenuta autonoma.
Credo che per molte persone, come dici tu, la vita sia accontentarsi e scendere a compromessi pur di non stare sole o di incarnare le aspettative che gli altri hanno nei loro confronti: sposarsi, avere figli, ecc.
Sicuramente più faticoso è cercare la propria strada, imparare ad essere indipendenti e crescere cercando di non mettere a tacere il proprio io profondo. Ma è, appunto, difficile e faticoso...forse non è per tutti.
 
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view post Posted on 31/5/2015, 17:44     +1   -1
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grazie isiuret del tuo intervento.
si anche io ero una che si attaccava a chiunque, non ero mai stata abituata a stare in piedi con le mie gambe, allevata da una madre dalla personalità davvero prevaricante, lei stessa morbosamente attaccata a me (ancora oggi) perchè incapace di stare sola. a questo aggiungiamoci che in casa avevo un padre davvero imprevedibile, violento verbalmente, dal quale non sapevo mai cosa aspettarmi, questa atmosfera di caos e violenza mi hanno portato oltre ad attaccarmi morbosamente a mia madre , anche a sviluppare una personalità "dipendente da"...perchè sapevo che da sola non sarei potuta sopravvivere a casa.

meno male che pare che invece abbia una personalità di fondo davvero indipendente che non sapevo neanche di avere. ma cominciò ad uscire quando da adolescente cominciai a congedare mia madre e cercare di relazionarmi con mio padre, nonostante la paura di reazioni da entrambe le parti.

diciamo che più passavano gli anni più mi sono e mi sto ancora oggi rendendo conto di quanto il mio io più profondo sia stato condizionato negativamente dall'atmosfera che ho respirato in casa, che in pratica tra la violenza e immaturità di mio padre e l'ossessivo attaccamento di mia madre, mi ha in pratica azzerato l personalità.

purtroppo sono ancora lontana dal "recuperare me stessa", che a questo punto ho riscontrato esistere davvero, cioè abbiamo già una personalità che poi viene condizionata dagli eventi anche dei primissimi anni di vita, non siamo il prodotto totale della nostra famiglia.
me stessa che però mi rendo conto sempre di più di chi è e dove vuole andare, e non posso ignorare la cosa.

Purtroppo con dolore e realismo ho appurato che la "me stessa", non trova affinità nelle persone che attualmente fanno e facevano parte della mia vita, ho cercato mediazioni ma inutilmente.
arrivati a questa consapevolezza o decidi che vuoi vivere e ritrovare te stessa e quindi scegli la solitudine, poichè la vicinanza emotiva di esseri non conformi a te ti distrugge e basta, oppure scegli di negare te stessa per non stare sola.

sono scelte.
La mia è stata una scelta abbastanza immediata. visto che vivere negandomi non è una cosa fattibile. pertanto di conseguenza ho appurato che dovevo imparare a stare sola. o meglio a bastare a me stessa. perchè fintantochè non lo imparavo non potevo recuperare la mia psiche, il mio ordine di idee, la mia morale etcetc u_u
 
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view post Posted on 31/5/2015, 17:54     +1   -1
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Sai, credo che quando ci si rende conto di certe cose sia davvero impossibile tornare indietro. Del resto la vita è un cammino assolutamente soggettivo e ognuno di noi ha il proprio "mandato". Credo che sia giusto andare per la propria strada senza voltarsi troppo indietro perché i familiari hanno fatto le loro scelte pensando di trovare in esse la felicità, magari sbagliando ma hanno scelto ed è giusto che anche noi scegliamo e ci liberiamo delle loro scelte che non devono diventare le nostre senza che lo vogliamo.
Io non escludo che possano esserci da qualche parte persone per noi...sicuramente persone con un livello di consapevolezza simile al nostro.
 
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view post Posted on 31/5/2015, 18:14     +1   -1
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si credo anche io , almeno nel mio caso, che la strada sia a senso unico.

l'unica cosa che per anni mi ha fatto titubare diciamo, erano i sensi di colpa, vari ed eventuali, perchè cmq l'educazione che avevo ricevuto prevedeva la possibilità di annullarsi se il tuo percorso causasse dolore agli altri.
sensi di colpa che ho risolto alla fine, poichè non è per me davvero più possibile conciliare quello che sono profondamente con la vicinanza a quella gente.

non parlo solo di scelte di vita, o di educazione, nel mio caso ci sono profondi conflitti proprio di valori di base, di consapevolezza, anche di vibrazioni che si emanano.
proprio con i valori non ci siamo, ma soprattutto la cosa più pesante sono appunto le vibrazioni.
i miei sono persone profondamente negative, nel senso che soffrono di depressione, frustrati, acidi, ogni cosa che esce dalla loro bocca rispecchia questo.
immaginati cos'è la vita accanto a persone pesanti come il piombo che ogni cosa che dicono è per genttare fango e colpe addosso a te o ad altri...

no non ci siamo proprio.

è di quest'ultimo periodo proprio la riflessione mia riguardante le vibrazioni.
non solo verso i miei genitori, ma anche verso altre persone.
mi chiedevo: ma perchè ogni volta che ci ho a che fare poi sono semrpe depressa, mi sento svuotata, mi sento come se mi avessero aspirato l'anima?
e così ho capito che molta gente non fa per me, anche se sono brave persone, perchè energeticamente mi svuotano, attaccandomi le loro cose.

davvero da soli si sta meglio, se i presupposto sono questi.

fu cos' che scoprii che in realtà io non sono una persona negativa e depressa, anzi. seplicemnte aspiravo la loro per anni e anni...u_U
 
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view post Posted on 31/5/2015, 18:25     +1   -1
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Sono d'accordo con quello che dici riguardo l'energia degli altri. Non è una cavolata che persone che emanano energie basse ( ovviamente senza esserne consapevoli ) possono nuocere agli altri. Questo mi è stato insegnato a scuola di Shiatsu. Visto che lo Shiatsu si fa su persone che, bene o male, vengono a farsi trattare perché hanno dei problemi di vario tipo c'è il rischio che lo scambio energetico con persone che non stanno bene e quindi emanano energie basse possa diventare dannoso per noi operatori, quindi è bene schermarsi e tutelarsi in modo che questi "vampiri energetici" non ci facciano del male.
Ovviamente queste persone non si rendono conto e non hanno la men che minima intenzione di nuocere agli altri ma la loro condizione patologica o di disarmonia li porta ad emanare queste energie opprimenti. Capisco perfettamente ciò di cui parli perché anche io ho una situazione familiare non facile con mia sorella che soffre di depressioni ricorrenti e una zia con problemi psicologici.
 
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view post Posted on 31/5/2015, 18:42     +1   -1
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mi spiace. dicevi che vi hanno insegnato schermarvi...in che modo?...<.<
 
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view post Posted on 31/5/2015, 18:52     +1   -1
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Ci sono diverse tecniche e alcune sono proprio pratiche di radicamento alla terra o cose simili che ora riassumere qui è un po' difficile, oppure anche le pietre possono essere degli alleati validi. Considera che ci si può schermare o alzare la propria energia personale e la seconda è l'opzione migliore perché creare degli schermi, ad esempio con la meditazione, richiede un impiego della propria energia personale e quindi c'è comunque un dispendio energetico.
Noi veniamo attaccati dalle energie basse altrui quando anche la nostra energia è bassa o quando questi "vampiri energetici", chiamiamoli così, ci risucchiano energia abbassandola...questo lo fanno inconsapevolmente perché il loro livello energetico è basso, quindi sfruttano l'energia altrui per stare meglio loro.
Noi possiamo alzare la nostra energia attingendo a quella cosmica, quindi l'energia del cielo e della terra attraverso meditazione ed esercizi di radicamento. Oppure anche usando pietre come tormalina nera, ametista e altre ( ognuno poi trova la pietra adatta a sé ), mettendo anche pietre in casa che aiutino ad assorbire o elevare l'energia circostante, bruciando incensi, ecc. sono tutti piccoli accorgimenti che aiutano.
Quando si ha a che fare con vampiri energetici è bene mantenere una distanza anche fisica, non avvicinarsi troppo e non lasciarsi coinvolgere troppo nelle loro questioni e problematiche che di solito hanno la tendenza a "vomitare" addosso agli altri.
 
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view post Posted on 31/5/2015, 19:26     +1   -1
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Si sono perfettamente consapevole delle dinamiche dei cosiddetti vampiri energetici. Ho imparato a riconoscerli ormai.
I miei sicuramente, poi anche altre persone in modi diversi.

La mia energia è sempre molto alta rispetto alla loro, quando vengo in contatto con loro poi mi sento una larva. Mi svuotano.
È la ragione per cui non riesco a levarmeli di torno. Loro mi cercano ossessivamente perchè sanno che dopo stanno meglio. Anche la suora era così.

Anche alcune ex amiche. In pratica loro mi hanno sempre "usata",perchè la mia vicinanza li faceva stare bene.
Il problema è che in cambio non hanno mai dato nulla, neanche amicizia affetto aiuto niente.

Ormai ho imparato a riconoscere queste persone.
Devo cominciare a studiare le pietre.
Purtroppo non ho mai trovato altri metodi, meditando poi magari mi sentivo meglio ma l'onda di energia negativa che mi investe ogni volta che ho a che fare con loro non sono mai riuscita a evitarla.

Sto anche pensando di praticare yoga oppure reiki. Non li conosco però secondo te servono a qualcosa?
Nah per ora l'unica soluzione che ho trovato è scappare anche se non mi lasciano in pace perchè appunto io li tengo in vita, letteralmente, ma ritengo che sia una meschinità quello che fanno dunque non intenzione di dare loro più nulla...(inconscia fino ad un certo punto, sanno benissimo che attaccandosi a me stanno meglio ed è quello che fanno, ma sono troppo egoisti per pensare a come fanno stare me poi...)
 
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view post Posted on 31/5/2015, 19:37     +1   -1
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Io non sarei così dura nel giudicarli. Sicuramente si rendono conto che la tua vicinanza li fa stare bene però forse non capiscono che loro fanno stare male te. Nel limite del possibile tieni le distanze. Yoga e Reiki li conosco per modo di dire. Il Reiki l'ho provato più volte, ricevuto. Yoga mai ma ne sono incuriosita sinceramente e non escludo che magari prima o poi cercherò qualche scuola per provarlo.
Entrambi credo che aiutino a centrarsi ed alzare il proprio livello energetico, quindi male non faranno.
 
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no sono dura invece. c'è un limite a tutto. ovviamente se una persona vive così ha SERI problemi suoi personali e il livello suo di consapevolezza è davvero basso.
ma questa non è una scusante.
esiste anche quello che si chiama RISPETTO, che ho visto in molte persone che non necessariamente se la passano bene, ma che consci del loro stato si guardano bene dal coinvolgere anche terzi, per non pesare.

coloro che invece adottano come stile di vita proprio l'"attaccarsi a cani e porci per succhiare energia", e lo fanno nonostante si rendano conto che sono meschini, perchè alla fine capiscono che dovrebbero attivarsi per risolversi i loro problemi da soli, ma non lo fanno perchè sanno che possono succhiare energia da te quando lo desiderano.
conosco bene questo modo di pensare e vivere, e te lo dicono pure apertamente quando gli fai notare che scaricare frustrazioni addosso alla gente non è carino, la risposta chiara è "embè? poi mi sento meglio quindi lo faccio"...
e se gli dici che poi fai sentire male gli altri la riposta è" embè? sai quanto male sto io ogni giorno?"....

cioè....-_-

qua siamo alivelli di bambini dell'asilo non so se mi spiego...
mancano le più basilari nozioni di rispetto e di maturità....
uno che ti risponde così è solo un egoista e basta, capisci me. -_-
 
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view post Posted on 31/5/2015, 19:54     +1   -1
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Beh, se i livelli sono questi a maggior ragione l'unica cosa sensata da fare è allontanarsi.
 
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SuperElen
view post Posted on 23/6/2015, 09:13     +1   -1




La vita è stare bene. Bisogna circondarsi di gente che ti faccia stare bene. Bisogna allontanare e cancellare quelle persone che non meritano nulla da noi. Mai perdonare chi ci ha fatto soffrire e mai tornare indietro. Bisogna sempre usare il cervello e il cuore. Insieme vanno sempre d'accordo. E bisogna essere forti. Sempre
 
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