Ciao, Aloysius.
Scusa, questa settimana non sono riuscita a risponderti perche' ho avuto parecchio da fare. Sono riuscita solo a leggerti, percio' ti rispondo ora.
Il tuo 'saluto' mi fa pensare ad una reazione normale di chi non riesce a 'convertire' il pensiero dell'interlocutore. In realta', proprio qui' sta' il bello. Mano a mano, che ognuno ''butta l'osso' su una questione storica o legata ai testi religiosi, c'e' modo per l'altro di andare a verificare. Essendo entrambi dubitosi della troppa certezza dell'altro, trovo il discorso molto interessante.
Ti faccio un esempio, dopo evere letto i tuoi ultimi due richiami (post):
Tu affermi, che CITAZIONE
sul tema del popolo ebraico che avrebbe dovuto celebrare quel novilunio anche nel "nuovo mondo" ho ricontrollato il capitolo per intero: dunque, quel luogo non è nè l 'America, nè l'aldilà, ma la nuova terra-nuovo mondo che avrebbero ricevuto di lì a poco. Quando Isaia diede quella profezia il popolo era in esilio.....ed era un popolo nomade.....si riferiva alla nuova sede che avebbero abitato dopo poco.
Si', ho controllato anch'io e pare essere proprio cosi'. E' uno dei primi capitoli del Primo Isaia, sicuramente scritto da lui. Il realta', io penso che Isaia, ovvero Dio tramite il Profeta, richiami alla retta via costantemente solo il SUO POPOLO. Dico suo popolo, perche' in Primo Isaia (Cap. 1-39) sembra essere l'Isaia vero (piu' sotto ne parlo). Dio richiama il suo popolo spesso castigandolo, ma rimane il suo eletto e non lo abbandona. Un ebraico, sono tutti gli ebraici assieme (compresi, quindi, anche gli Apostoli?).
Il riferimento agli USA e' piu' che chiaro. Pensa all'allenanza tra Israele e gli USA. Pensa anche alla liberazione da parte degli USA dell'Europa sotto il nazismo anti-ebraico. Secondo me' ci sono dei chiari riferimenti di continuo castigo verso il suo popolo, ma in effetti non lo abbandona mai.
Un motivo potrebbe essere, che gli ebraici sono comunque nel cuore di questo Dio, perche' popolo che ha subito e subisce ancora forti scossoni da parte di altri e della storia inserita in nazioni piu' estese e numericamente piu' forti. Considera che e' un popolo relativamente poco numeroso ma solido, che nella storia non ha conosciuto Imperi ebraici che sottomettessero altri popoli. In vista di cio', Dio li critica per gli errori, ma se li ha elletti, probabilmente sapeva gia' in anticipo che il loro ruolo nel Mondo era fondamentale per la salvezza finale.
Oso ipotizzare, che il Nuovo Mondo possa essere utilizzato in un modo piu' esteso; pensa solo al fatto,che gli ebraici vivono in tanti ''nuovi mondi'' (Stati a loro non primari), sono sperperati qui' e li', dove l'America e' centrale perche' e' letteralmente il Nuovo Mondo (ad esempio, rispetto al resto degli Stati storicamente piu' vecchi).Ad esempio, quando dice:Isaia 3:14-15
14 Il Signore inizia il giudizio
con gli anziani e i capi del suo popolo:
«Voi avete devastato la vigna;
le cose tolte ai poveri sono nelle vostre case.
15 Qual diritto avete di opprimere il mio popolo,
di pestare la faccia ai poveri?».
Oracolo del Signore, Signore degli eserciti.
Lui parla esplicitamente di un suo popolo, malgrado si scagli contro i singoli rappresentanti che peccano (anziani, donne sacerdoti, ecc...). E' come se facesse intendere piu' volte, che non premettera' scellerita' nel nome del popolo ebraico, anche se peccano. Castighera' tutti (ripeto, per gli ebraici, un ebraico sono tutti, in un certo senso, come indice di forte unione) ma a buon proposito del suo popolo, di una sua proprieta' in cui lui sembra rispecchiarsi come Principio.Isaia era uno o piu' autori?
In realta', leggo che il Libro di Isaia e' un testo contenuto nella Bibbia ebraica (Tanakh) e cristiana. È scritto in ebraico e, secondo l'ipotesi maggiormente condivisa dagli studiosi, la
redazione definitiva del libro è avvenuta in Giudea nel V secolo a.C. ad opera di un autore ignoto,
sulla base di oracoli e testi precedenti di diversa origine. L'intervallo temporale è molto vasto , coprendo circa due secoli, motivo per cui si è posta già dal Medio Evo la questione degli autori.
Gli autori del Nuovo Testamento, come per l'esegesi successiva fino al XVIII secolo, attribuiscono tutto il libro ad un unico autore, il profeta Isaia.
Con lo sviluppo della filologia e l'applicazione del metodo storico- critico anche ai testi sacri i capitoli da 40 a 66 sarebbero stati scritti da un personaggio non identificato vissuto verso la fine dell'esilio degli ebrei in Babilonia.
Altre considerazioni di carattere stilistico e storico inducono molti studiosi a ritenere che il libro di Isaia sia stato scritto da tre persone, in tempi e luoghi diversi.
Si parla così di
Proto-Isaia (Cap. 1-39)-ca. 740-700 a.C.,
Deutero-Isaia (Cap. 40-55)- 550-539 a.C. e
Trito-Isaia (Cap.56-66)-537-520 a.C.Solo per informazione riporto, che Isaia nacque intorno al 765 a.C. (VIII secolo a.C). Nel 740 a.C., anno della morte del re Ozia, ebbe nel Tempio di Gerusalemme una visione in cui il Signore lo inviava ad annunciare la rovina di Israele.
Visse in un periodo di forti tensioni sociali e politiche durante le quali Israele era sotto la costante minaccia di un'invasione assira. La sua attività politica e profetica fu costantemente impegnata a denunciare il degrado morale portata dalla prosperità del paese. Egli tentò di impedire ogni alleanza militare con altri paesi indicando come unica strada la fiducia in Dio.
Di Isaia si perdono le tracce nel 700 a.C. L'esilio ebraico in Babilonia può indicare un periodo di massima compreso tra il VII e il VI secolo a.C.Link dove puoi leggere di piu' in proposito: http://it.wikipedia.org/wiki/Libro_di_IsaiaRiporto un passo, che dovrebbe fare riferimento a Gesu':« Egli è stato trafitto per i nostri delitti,
schiacciato per le nostre iniquità.
Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui;
per le sue piaghe noi siamo stati guariti. »
(Isaia 53, 5)Nota, che il capitolo e' uno tra gli ultimi (Terzo Isaia e non quello Proto), cioe' da autore (Profeta?) sconosciuto secondo gli studiosi. Ma non per gli studiosi cristiani, che considerano tutto come ''Proto'' Isaia.Il Proto Isaia (fino al capitolo 39), e' considerato dalla maggioranza della critica come sicuramente facente parte di Isaia.CITAZIONE
Primo Isaia
Capitoli 1-6: oracoli isaiani di alto tenore letterario e teologico
Capitoli 7-12: il cosiddetto «libro dell'Emmanuele» isaiano, anche se con inserzioni posteriori
Capitoli 13-23: oracoli contro le nazioni, isaiani. Si predice la caduta di Babilonia ad opera dei Medi e la sua completa desolazione, avvenuta nel II secolo d.C. La critica ha convalidato l'autenticità di questo capitolo.
Capitoli 24-27: è la cosiddetta «apocalisse maggiore» di Isaia, certo opera post esilica (V secolo a.C.?)
Capitoli 28-33: oracoli sparsi prevalentemente isaiani
Capitoli 34-35: la cosiddetta «apocalisse minore» di Isaia, opera post-esilica
Capitoli 36-39: la libera riproduzione degli eventi narrati in 2 Re 18-20
La tradizione cristiana ha dato subito molta rilevanza al libro di Isaia, tanto da meritare il primo posto tra i libri profetici nel canone biblico: già infatti gli autori del Nuovo Testamento vedono negli scritti attribuiti a Isaia la prefigurazione degli eventi caratterizzanti la vita di Gesù di Nazareth narrati nei Vangeli.
In particolare sono due le parti del libro di Isaia che sono state interpretate come profezie messianiche:
il Libro dell'Emmanuele (cap. 7-12) e
il Libro della Consolazione (Cap. 40-55).
La maggioranza dei critici afferma, che i capp. 40-55 del libro di Isaia non sono certamente di Isaia: diverso è il genere
letterario; diverso è lo sfondo storico; diversa e decisamente più “matura” è la teologia, centrata sull’affermazione del Dio di israele come Dio creatore e universale, signore della storia dei popoli. All’autore dei non è possibile dare un nome e volto. Alla lingua del Deutero -Isaia (cap. 40-55)
ampiamente si riferirà la stessa predicazione cristiana, e prima di tutto quella di Gesù. Alla sua lingua appartiene la parola vangelo, lieto annuncio, usata per designare il messaggio di Gesù
nel suo insieme.
Detto cio', un sito cristiano spiega la non nominazione del profeta nel Secondo Isaia cosi' (la citazione e' letterale, con tanto di parentesi): ''L’ignoranza del nome pare mettere in luce il suo messaggio, che viene (così pare) immediatamente dal cielo, per essere compreso non serve altro che una voce.''Per mettere un po' di ordine e dopo avere osservato cio', passo sotto al Nuovo Testamento, che negli Apostoli e nelle parole di Gesu' si rifa' a quello Antico. Faro' cosi' un parallelismo. Riguarda i riferimenti cristiani a Gesu' come Messia, per vedere quali capitoli di Isaia vengono citati da Gesu' e, quindi, dagli Apostoli nella stesura del NT. Mi interessava capire a chi si riferisse; al Proto Isaia (quello vero) o a Secondo e Terzo Isaia (ipotetici Isaia).
Isaia il profeta messianico
Aloysius, tieni conto del fatto, che Isaia e' molto considerato sia dai cristiani che dagli ebraici, con pero' differente interpretazione per cio' che riguarda il vero Messia.
In proposito ho trovato un sito, questa volta di certo cattolico (viste le 'prove' riferenti a Gesu'), dove si propongono i passi cronologici espressi dagli Apostoli in riferimento a Gesu' e alla possibile connessione con le profezie dell'AT.
Io ho riportato alcuni, con maggiore interesse per quelli di Isaia, dove in realta' Gesu' cita molte volte anche i Salmi. Ma viene citato qualcosa anche Zaccaria e pochi altri.
Anche i Salmi, e sono andata a controllare, sono 'profetici'...'senza profeta noto'.Il Libro dei Salmi è un testo contenuto nella Bibbia ebraica (Tanakh) e cristiana e nello Zabur islamico. È scritto in ebraico e, secondo l'ipotesi maggiormente condivisa dagli studiosi, la redazione definitiva del libro è avvenuta in Giudea, forse alla fine del III secolo a.C., raccogliendo testi di varia origine,
composti da autori ignoti lungo i secoli precedenti. La tradizione riporta che i salmi furono composti da Davide. Comunque si ritiene che
i salmi non furono scritti prima del VI secolo a.C., e poiché il regno di Davide risale all'incirca all'anno 1000, il materiale risalente a Davide dovrebbe essere stato preservato dalla tradizione orale per secoli!!!Nel cristianesimo il valore spirituale dei salmi è tenuto in grande considerazione:
• sono le preghiere dell'Antico Testamento e del popolo ebraico nella sua millenaria esperienza religiosa;
• sono stati recitati da Gesù Cristo, dalla Vergine Maria, dagli apostoli;
• I cristiani hanno fatto dei salmi la loro preghiera ufficiale.
Ecco i riferimenti: www.parrocchie.it/calenzano/santama...MESSIANICHE.htm1. Sarebbe stato Figlio di Dio >> Nel
Salmo 2:7 si legge: "L'Eterno mi disse: Tu sei il mio figliuolo, oggi t'ho generato" (L). In Atti 13:33 ed Ebrei 1:5/5:5, l'apostolo Paolo applica questo salmo a Cristo. In Matteo 22:41-46, troviamo Gesù che fa riflettere i Farisei chiedendo loro di chi doveva essere discendente il Messia promesso.
I Farisei rispondono senza esitazione che sarebbe stato "figlio" di Davide, ovvero doveva essere di discendenza "regale". Questo lo aveva già predetto Balaam, poco dopo l'esodo d'Israele dall'Egitto: "Lo vedo, ma non ora; lo guardo, ma non da vicino: una stella si muove da Giacobbe, si alza uno scettro da Israele..." (Numeri 24:17 - P). Cristo replica allora ai dottori della legge
citando il Salmo 110:1 che diceva: "L'Eterno dice al mio Signore: 'Siedi alla mia destra finché io faccia dei tuoi nemici lo sgabello dei tuoi piedi' (ND). Poi chiede: "Se dunque Davide lo chiama Signore, com'è Egli suo figliuolo?" (L). I Farisei non seppero cosa rispondere: il Maestro voleva che comprendessero la Sua discendenza "umana" da Davide, ma anche quella divina da Dio stesso.
Citazione dei Salmi e' qui' in evidenza.2.
I maltrattamenti >>
Isaia 50:6/53:7 predice che il Figlio di Dio avrebbe subito dei maltrattamenti, la cui descrizione si trova in tutti gli ultimi capitoli dei Vangeli.
Nota, che cita il Terzo Isaia. Secondo la maggioranza degli studiosi attuali, non facente realmente parte di Isaia.3.
Avrebbe parlato in parabole >> Il
Salmo 78:2 preannuncia l'abitudine di esporre gli insegnamenti in parabole, che Gesù effettivamente usò molto nel corso del Suo ministero terreno. Interrogato dai discepoli sul perché di questa Sua abitudine, il Salvatore citò un passo di Isaia 6:9-10 che metteva in risalto la durezza del cuore del popolo di Israele che "udiva con le orecchie, ma non comprendeva, guardava senza vedere...". In pratica, Gesù fa intendere che parlava in parabole, perché solo chi era un sincero ricercatore delle profonde verità spirituali si dava la pena di approfondire il significato simbolico di quello che diceva il Maestro.
Ti ricordi, che ti accenai al fatto, che Gesu' si esprime in un modo criptico? Ora vedi, che non ero l'unica ad essermene accorta! Anche qui', comunque, citazione dei Salmi...senza voler nulla togliere a loro comunque.4.
La pietra angolare >> Il Salmo 118:22-23 e Isaia 28:16 parlavano di un fondamento posto dal Signore, di una pietra angolare solida e preziosa, che però sarebbe stata rigettata. Gesù applica questi passi a se stesso (cfr. Matteo 21:42 e paralleli). Anche nelle epistole se ne parla.
Qui' invece, ad esempio, Gesu' cita un passo di Primo Isaia. Pero', Isai fa riferimento ad una roccia gia' poco prima (Isaia 26). Non e' che la roccia abbia solo un significato di solidita', tipica di un Dio saldo e coerente? E la roccia angolare e' forse lo Stato di Israele? Cosa intendi tu letteralmente per roccia angolare, a proposito? E' una strana espressione...Isaia 26:4-6
4 Confidate nel Signore sempre,
perché il Signore è una roccia eterna;
5 perché egli ha abbattuto
coloro che abitavano in alto;
la città eccelsa
l'ha rovesciata, rovesciata fino a terra,
l'ha rasa al suolo.
6 I piedi la calpestano,
i piedi degli oppressi, i passi dei poveri.
Oppure (Isaia 8):
1 Il Signore mi disse: «Prenditi una grande tavoletta e scrivici con caratteri ordinari: A Mahèr-salàl-cash-baz». 2 Io mi presi testimoni fidati, il sacerdote Uria e Zaccaria figlio di Iebarachìa. 3 Poi mi unii alla profetessa, la quale concepì e partorì un figlio. Il Signore mi disse: «Chiamalo Mahèr-salàl-cash-baz, 4 poiché, prima che il bambino sappia dire babbo e mamma, le ricchezze di Damasco e le spoglie di Samaria saranno portate davanti al re di Assiria».
5 Il Signore mi disse di nuovo:
6 «Poiché questo popolo ha rigettato
le acque di Siloe, che scorrono piano,
e trema per Rezìn e per il figlio di Romelia,
7 per questo, ecco,
il Signore gonfierà contro di loro
le acque del fiume,
impetuose e abbondanti:
cioè il re assiro con tutto il suo splendore,
irromperà in tutti i suoi canali
e strariperà da tutte le sue sponde.
8 Penetrerà in Giuda,
lo inonderà e lo attraverserà
fino a giungere al collo.
Le sue ali distese copriranno
tutta l'estensione del tuo paese, Emmanuele.
9 Sappiatelo, popoli: sarete frantumati;
ascoltate voi tutte, nazioni lontane,
cingete le armi e sarete frantumate.
10 Preparate un piano, sarà senza effetti;
fate un proclama, non si realizzerà,
perché Dio è con noi».
11 Poiché così il Signore mi disse, quando mi aveva preso per mano e mi aveva proibito di incamminarmi nella via di questo popolo:
12 «Non chiamate congiura
ciò che questo popolo chiama congiura,
non temete ciò che esso teme e non abbiate paura».
13 Il Signore degli eserciti, lui solo ritenete santo.
Egli sia l'oggetto del vostro timore, della vostra paura.
14 Egli sarà laccio e pietra d'inciampo
e scoglio che fa cadere
per le due case di Israele,
laccio e trabocchetto per chi abita in Gerusalemme.
15 Tra di loro molti inciamperanno,
cadranno e si sfracelleranno,
saranno presi e catturati.
16 Si chiuda questa testimonianza, si sigilli questa rivelazione nel cuore dei miei discepoli. 17 Io ho fiducia nel Signore, che ha nascosto il volto alla casa di Giacobbe, e spero in lui. 18 Ecco, io e i figli che il Signore mi ha dato, siamo segni e presagi per Israele da parte del Signore degli eserciti, che abita sul monte Sion.
19 Quando vi diranno: «Interrogate gli spiriti e gli indovini che bisbigliano e mormorano formule. Forse un popolo non deve consultare i suoi dèi? Per i vivi consultare i morti?», 20 attenetevi alla rivelazione, alla testimonianza. Certo, faranno questo discorso che non offre speranza d'aurora.
21 Egli si aggirerà nel paese oppresso e affamato,
e, quando sarà affamato e preso dall'ira,
maledirà il suo re e il suo dio.
Guarderà in alto
22 e rivolgerà lo sguardo sulla terra
ed ecco angustia e tenebre
e oscurità desolante.
Ma la caligine sarà dissipata,
23 poiché non ci sarà più oscurità
dove ora è angoscia.
In passato umiliò la terra di Zàbulon e la terra di Nèftali, ma in futuro renderà gloriosa la via del mare, oltre il Giordano e la curva di Goim.
Nell'ultimo passo messo in spoiler sembra riferirsi esclusivamente alla Terra d'Israele. Ancor prima, quando dice che Dio maledira' il suo Re ed il suo dio (qui' Dio non e' inteso se' stesso, ma un dio falso presumo), si riferisce ad un falso re mi chiedo?
Poi, il passo cruciale:Egli sarà laccio e pietra d'inciampo
e scoglio che fa cadere
per le due case di Israele,
laccio e trabocchetto per chi abita in Gerusalemme.
Cioe', leggi bene, Dio sara' esso stesso un trabocchetto per chi abita a Gerusalemme? Cioe', li mettera' alla prova lui stesso tramite qualcosa o qualcuno?
Tieni conto del fatto, che i passi sono profetici e futuristici...e sembrano finire bene per gli ebraici.
Oppure, il passo numero 9. Parla chiaramente di altre nazioni e del loro piano e di una loro proclama...escludendo qui' gli ebraici.
Invece, Gesu' riferisce rialacciandosi al passo:
Matteo 21:42-43
42 E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
La pietra che i costruttori hanno scartata
è diventata testata d'angolo;
dal Signore è stato fatto questo
ed è mirabile agli occhi nostri?
43 Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare.Qui' Gesu' si rivolge ai sacerdoti ed ai farisei, i quali poi se ne vanno per paura della folla, che lo considerava un Profeta. Inoltre Gesu' parla di Dio in terza persona. Come se tramite lui, Dio ha un piano parallelo 'dove molti inciamperanno' e riguardera' le altre nazioni', che involontariamente (?) saranno ingannate da lui stesso, mettendole alla prova. Infatti, ricollegandomi al passo di Isaia da cui prende spunto Gesu', Dio e' chiaro quando dice che in passato li aveva umiliati (castigati?), ma in futuro le cose saranno differenti. Per pietra d'inciampo io intendo un progetto negativo di Dio per le altre Nazioni, dove loro inciamperanno (si soffermeranno) e la pagheranno pure cara. Non dimentichiamo gli atti della Chiesa cristiana contro gli stessi ebraici col tempo. Piu' tardi ne scrivero' qualcosa. Li hanno segregati in nome del loro Dio, dimenticando che il popolo di Dio non e' un popolo imperiale e potente, ma un popolo di poveri e soppressi. I cristiani si sono elevati sopra di loro ed i Romani nel periodo avevano sottomesso la terra degli Ebraici.
Inoltre, Gesu' dice, che ''e' mirabile ai nostri occhi', intendendo se' stesso in congiunzione agli altri ebraici (nostri occhi), ovvero il progetto di Dio; un inganno dove molti inciamperanno? Considera, che molti della folla che ascoltava Gesu' lo considerava in principio un Profeta (e non Dio) e, secondo la religione ebraica, e' vietato adorare un Profeta ed elevarlo a Dio.
Gesu' era realmente un Profeta sotto forma di 'agnello', che doveva sacrificarsi come Dio li ha comandato? Gesu' lo sapeva, probabilmente. Nel Nuovo Testamento Gesu' dice che lui sarebbe comunque risorto e sarebbe stato alla destra del Padre. Sembra speranzoso, ma gia' la sera prima della crocifissione non e' piu' cosi' convinto (Dio, perche' mi hai abbandonato?)Nell'AT non ricordo un passo dove sarebbe risorto, ma si fa un accenno alla maledizione del re e del suo dio.5.
I maltrattamenti >>
Isaia 50:6/53:7 predice che il Figlio di Dio avrebbe subito dei maltrattamenti, la cui descrizione si trova in tutti gli ultimi capitoli dei Vangeli.
Qui', nuovamente, Isaia Terzo, quindi lui improbabile.6.
Le Sue sofferenze e la morte espiatoria >> In uno dei più toccanti passi dell'Antico Testamento e di tutta la Bibbia,
Isaia (52:13-15/cap.53), il profeta messianico, descriveva l'angoscia, i maltrattamenti e la morte espiatoria del Salvatore. Profetizzava anche che sarebbe stato sepolto nella tomba di un ricco (53:9), come infatti avvenne, essendo stato Gesù sepolto nella tomba nuova del ricco Giuseppe d'Arimatea.
Nuovamente non Isaia.7.
I miracoli compiuti >> Isaia 35:5-6 parla dei grandi e svariati miracoli che avrebbe compiuto l'Unto del Signore, miracoli di cui si narra in tutti i Vangeli.
4 Dite agli smarriti di cuore:
«Coraggio! Non temete; ecco il vostro Dio,
giunge la vendetta,
la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi».
5 Allora si apriranno gli occhi dei ciechi
e si schiuderanno gli orecchi dei sordi.
6 Allora lo zoppo salterà come un cervo,
griderà di gioia la lingua del muto,
perché scaturiranno acque nel deserto,
scorreranno torrenti nella steppa.Miracoli? Sembra piu' una metafora...Acque nel deserto? Sempre considerando il contesto del Re di Assiria. Anche i ciechi ed i sordi vedranno e sentiranno la verita'. I ciechi ed i sordi sono gli ebraici del periodo, anche secondo l'intepretazione cristiana, inteso in senso metaforico di persone che erano diventate cieche e sorde a Dio. Infatti, Isaia ne parla anche in un altro passo. Dunque, questa verita' sembra che continui, visto il perpetuarsi della religione ebraica ed il rinnegamento di quella cristiana (ed i ciechi e sordi=ebrei avrebbe visto ed udito ed avrebbero esultato).In
Genesi 3:15, nella prima promessa di un Salvatore fatta ad Adamo ed Eva subito dopo il peccato, il Messia futuro viene semplicemente definito come
"progenie della donna" (ove la donna, secondo la terminologia biblica, è intesa come
"popolo di Dio") che schiaccerà il capo al serpente (Satana) e lo vincerà, venendo da lui però ferito al calcagno (il Diavolo avrebbe provocato la morte del Salvatore).
Gia' allora Dio parla agli Ebrei e a tutto il mondo. Infatti, secondo me e' sbagliato pensare che l'AT sia solo fatto 'per' gli Ebrei e non per altri. Quindi, perche' c'e' bisogno di un Nuovo patto, scartando il ''popolo di Dio?'':Quando Dio chiamò Abramo ad uscire dalla sua terra per andare in un "paese che io ti mostrerò", precisò anche:
"In te saranno benedette tutte le famiglie della terra" (Genesi 12:1-3 - L).In Geremia 23:5-6/33:14-16, si precisa che, fra tutte le famiglie di Giuda, è quella del re Davide che avrebbe avuto il privilegio di annoverare fra i suoi discendenti il
"Germoglio giusto" il quale "sarà chiamato:
''l'Eterno nostra giustizia", che tutti gli Ebrei identificavano con il Messia tanto atteso.
Ma ci sono riferimenti del tremino 'germoglio' e dell'Eterno nostra giustizia'' in Gesu'?Ancora, le 3 tentazioni nel deserto da parte del Male:
la seconda tentazione: « Di nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai». » (Matteo 4,8-9)
Gesu':
« Ma Gesù gli rispose: «Vattene, satana! Sta scritto: Adora il Signore Dio tuo e a Lui solo rendi culto». » (Matteo 4,10)
A parte il fatto, che Satana non e' un uomo ebraico e non ha bisogno di leggere i comandamenti (''sta' scritto'') ma sapeva chi era Dio sin dal principio. Sembra che parli ad un uomo...
Inoltre, la religione cristiana era divenuta fruttuosa proprio nell'Impero Romano, quindi un regno con una gloria eccelsa. E se fosse stato uno dei Romani (Ponzio Pilato o addirittura uno dei sacerdoti dei farisei a tentarlo?). Inoltre, Gesu' dice equiparandosi a Dio nella seconda tentazione: « Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: Non tentare il Signore Dio tuo». » (Matteo 4,7)
CONCLUSIONE:Visto le numerose citazioni dei Salmi, con Profeti non noti, in vista di citazioni di Isaia per la maggior parte legate a Secondo e Terzo Isaia (quindi non reale Isaia), di cui quelle 'messianiche' del Primo trovano libera interpretazione con tanto di riferimento di contesto storico di pericolo imminente del periodo, mi chiedo se le rimanenti profezie possano essere attendibili. Ovvero, trattasi realmente della parola di Dio (come affermano sia gli ebraici, che i cristiani) o sono, semplicemente, delle interpolazioni frutto di una mente umana e, quindi, terrena? Forse questi ''falsi profeti''(?) non misero il loro nome per non essere smascherati?
In vista, poi, del fatto, che sono proprio i capitoli 7-14 di Isaia ad essere quelli piu' delicati, dove le due correnti religione (ebraica e cristiana) non si ritrovano di comune accordo. La stessa Wikipedia (e la fonte sembra certa, visto il non riportare la classica frase ''inventata'' con senza fonte) tratta un'intera pagina proprio di Isaia 7-14: http://it.wikipedia.org/wiki/Isaia_7:14 Nel link compare (anche qui', come nel ''famigerato'' blog, per il quale tu mi prendi in giro ) la traduzione letterale, punto di dibattito importante:
Il testo ebraico di Isaia 7:14 è:
« לָכֵן יִתֵּן אֲדֹנָי הוּא לָכֶם אוֹת הִנֵּה הָעַלְמָה הָרָה וְיֹלֶדֶת בֵּן וְקָרָאת שְׁמוֹ עִמָּנוּאֵל »La traduzione letterale delle originali parole ebraiche è la seguente:
« Perciò darà mio-signore egli [egli stesso] a te segno vedere la-giovane-donna concepito (è incinta) e-partorire figlio e-lei chiama nome-suo Emmanuele. »Una traduzione di questo versetto con la traslitterazione delle parole ebraiche controverse ed i diversi significati in discussione è la seguente:
« Perciò, il Signore stesso ti darà un segno: ecco, una [ha-almah] (la giovane / vergine) [harah] (è incinta / sta per concepire / concepirà) e partorirà un figlio e (lei lo chiamerà / tu lo chiamerai) Emmanuele. »Valutiamo un attimo le discordanze sollevate da entrambe le parti, cristiana ed ebraica:CristianiIl punto di vista ebraico è spesso contestato dai cristiani, ed è stato una questione controversa tra ebrei e cristiani sin dalla formazione della Chiesa moderna.
-Girolamo nel 383 scrisse in Adversus Helvidium che Elvidio ha frainteso proprio questo stesso punto di confusione tra il greco e l'ebraico.
-L'interpretazione cristiana di Emmanuele in Isaia 7:14 è basata sul Nuovo Testamento: Matteo 1.20-23 che descrive il concepimento e la nascita di Gesù Cristo.
-Nella Septuaginta, la traduzione (risalente al 200 a.C. o antecedente) in greco del Vecchio Testamento usata dai primi cristiani, in Isaia 7:14 la parola almah è tradotta come "vergine" = παρθενος = parthenos.
« δια τουτο δωσει κυριος αυτος υμιν σημειον ιδου η παρθενος εν γαστρι εξει και τεξεται υιον και καλεσεις το ονομα αυτου εμμανουηλ »
-Dal momento che Matteo è stato scritto per un pubblico di lingua greca, si ritiene generalmente che citi il testo greco di Isaia noto ai suoi lettori.
-Sulla base di queste scritture molti cristiani credono alla che Gesù Cristo è l'Emmanuele profetizzato in Isaia 07:14 e che Egli è "Dio con noi". Molti credono anche alla nascita virginale di Gesù, concepito per opera spirituale dello Spirito Santo e non normalmente dall'uomo.
-Secondo l'opinione espressa da Anthony Maas (1912) Luca ha compilato il suo racconto da una fonte ebraica.
Alcuni studiosi cristiani collegano l'ebraico [almah] ad Abijah la sposa reale di Acaz e prossima madre dell'erede del trono di Davide, Ezechia. La base di questa identificazione è il contesto di Isaia 07:07
(ti rimando all'ultimo link).
I due re temuti da Acaz, Resin e Pekah furono sconfitti nel 732 a.C. dal re di Assiria, Tiglath-Pileser III. L'età di un bambino che
"sa come rifiutare il male e scegliere il bene" è ampiamente compatibile con quella di Ezechia quando era bambino.
Secondo questa interpretazione il profeta Isaia non dava alla parola almah il senso del Nuovo Testamento, ma intendeva la regina che avrebbe presto concepito e partorito un figlio. D'altra parte, a cominciare dalla profezia di Natan, ogni re è stato il portatore dell'intera promessa che non avrebbe potuto prendere forma nel futuro, senza essere una realtà fisica nel tempo presente. Con ogni nuovo re, ci fu un risveglio della speranza che questo nuovo portatore del sangue reale avrebbe realizzato gli ideali del sovrano a venire, il Messia. Nella prospettiva della profezia, presente e futuro lontano sono uniti. Il miracolo della nascita virginale nel senso più pieno della parola non è chiaramente espresso nella profezia di Emanuele. Secondo questa interpretazione la vergine Maria e indicata solo indirettamente dalla figura della almah. La bibbia greca Septuaginta aveva tradotto almah come parthenos (vergine), in questo modo predisponendo la sua interpretazione come "vergine" nel senso proprio della parola.
EbraiciObiezioni degli ebrei a considerare Gesù come il compimento della profezia in Isaia 7:14
-Se i cristiani affermano che la profezia della nascita verginale in Isaia 7:14 si è compiuta due volte, chi fu la prima vergine ad avere con un bambino nel 732 a.C.? Se essi insistono che la parola [ha'almah] può significare solo vergine, sostenngono allora che Maria non fu la prima e unica vergine a concepire e dare alla luce un bambino?
-Che cosa significa il riferimento al "burro e miele"? Isaia 7:22
-Perché Gesù, che secondo l'interpretazione cristiana tradizionale era senza peccato fin dalla nascita, è descritto come uno che deve imparare a rifiutare il male e scegliere il bene? Isaia 7:15-16
-A che età il bambino Gesù diverrà maturo?
-Quali due regni sono stati abbandonati durante la vita di Gesù? Isaia 7:16
-Chi era temuto dal Regno di Israele durante il I secolo, quando non esisteva nessun Regno di Israele sin dal VII secolo a.C.?
-Il nome di Gesù non è Emmanuele.
-La parola parthenos (declinazione parthenon) è utilizzato nella Septuaginta in Genesi 34:3, dove Dina è chiamata parthenos (o parthenon) anche dopo che è stata violentata. Pertanto, non è necessario che la parola parthenos di Matteo 1:23 sia tradotta come "vergine".
Considerando sempre il fatto, che non solo gli Apostoli nella stesura del Nuovo Testamento, ma anche lo stesso Gesu' conoscieva bene i passi delle Profezie passate (infatti, le citava e ne leggeva i rotoli), forse potevano fare richiami proiettando tutto su se' stessi? E' solo un'ipotesi, magari eretica, ma del tutto possibile a mio vedere. Dove i Profeti passati non avevano questa tendenza a citare altri per dimostrare la veridicita' delle loro profezie.
Poi, una cosa che mi sorge strana, sempre da laica in questo settore. Usando un po' una logica semplice e sana, mi chiedo perche' mai Gesu', considerandolo il Messia, decide di porre le sue basi religiose, nonche' ecclesiastiche, nel solo cuore dei soppressori del popolo ebraico (proiettandoci in futuro e quindi nel Vaticano, il cuore religioso di Roma, capitale dell'Impero romano). Sembra quasi una presa in giro, un atto se non ha del melodrammatico, e' sicuramente in contrasto con la sofferenza del suo (di Dio) popolo. L'escatologia ebraica ritiene che l'arrivo del Messia sarà associato con una serie specifica di eventi che non sono ancora avvenuti, compreso il ritorno degli ebrei nella loro terra e la ricostruzione del Tempio, un'era messianica di pace
(Isaia 2:4) e comprensione durante la quale "la saggezza del Signore" riempirà la Terra
(Isaia 11:9) e poiché gli ebrei credono che nessuno di questi eventi si sia verificato durante il corso della vita di Gesù (né se ne sono verificati
in seguito, tranne che per il ritorno di molti ebrei alla loro terra, in Israele), Gesù non è un candidato valido come messia.
Il concetto ebraico del Messia differisce sostanzialmente da quello cristiano. Nella tradizione ebraica, il compito del Messia è quello di far arrivare l'era messianica, un evento unico, e presunto messia che viene ucciso prima di completare l'opera (ad esempio, portare tutto Israele a camminare nella via della Torah, riparare le violazioni dell'osservanza, combattere le guerre di Dio, ricostruire il Tempio al suo posto, raccogliere gli esuli dispersi d'Israele) non è il Messia. Maimonide afferma: "Ma se non riuscisse in tutto questo o venisse ucciso, non è sicuramente il Mashiach promesso dalla Torah... e Dio lo ha scelto solo al fine di mettere alla prova le masse."
CITAZIONE
Deuteronomio 13:1 afferma semplicemente: "Vi preoccuperete di mettere in pratica tutto ciò che vi comando; non vi aggiungerai nulla e nulla ne toglierai.''
Il Deuteronomio (ebraico דברים devarìm, "parole", dall'incipit; greco Δευτερονόμιο, deuteronòmio, "seconda legge", per il compendio, la ripetizione di leggi già presenti in Esodo ed in genere di quanto scritto sul Pentateuco, nei primi Libri della Torah scritta; latino Deuteronomium) è il quinto libro della Torah ebraica e della Bibbia cristiana.
Scusa, per compensare la tua tendenza a citare la versione cristiana, io cito quella dell'AT. Anche se, come hai visto, lascio spazio anche a quella cristiana.
Naturalmente, l'interpretazione e' sempre personale ma riaggacciandomi ad entrambi i testi e faccendo cosi' un parallellismo. Ho l'impresione che solo i cristiani tendano ad estrapolare una frase singola di Isaia, tralasciando il resto.Edited by Anansi •* - 16/2/2014, 14:25