Anello di sosta forum

Più Dai Più Hai

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Aloysius70
view post Posted on 31/1/2014, 12:11 by: Aloysius70     +1   -1




Per chi fosse interessato:

Seneca, in origine al "Io ho quel che ho donato"...per estensione..."più dai più hai"

"Egregie mihi videtur M. Antonius apud Rabirium poetam, cum fortunam suam transeuntem alio videat et sibi nihil relictum praeter ius mortis, id quoque, si cito occupaverit, exclamare:

“Hoc habeo, quodcumque dedi.”

O quantum habere potuit, si voluisset! Hae sunt divitiae certae in quacumque sortis humanae levitate uno loco permansurae; quae cum maiores fuerint, hoc minorem habebunt invidiam. Quid tamquam tuo parcis? procurator es. Omnia ista, quae vos tumidos et supra humana elatos oblivisci cogunt vestrae fragilitatis, quae ferreis claustris custoditis armati, quae ex alieno sanguine rapta vestro defenditis, propter quae classes cruentaturas maria deducitis, propter quae quassatis urbes ignari, quantum telorum in aversos fortuna conparet, propter quae ruptis totiens adfinitatis, amicitiae, conlegii foederibus inter contendentes duos terrarum orbis elisus est, non sunt vestra; in depositi causa sunt iam iamque ad alium dominum spectantia; aut hostis illa aut hostilis animi successor invadet. Quaeris, quomodo illa tua facias? dona dando. Consule igitur rebus tuis et certam tibi earum atque inexpugnabilem possessionem para honestiores illas, non solum tutiores facturus. Istud, quod suspicis, quo te divitem ac potentem putas, quam diu possides, sub nomine sordido iacet: domus est, servus est, nummi sunt; cum donasti, beneficium est. "

Seneca, De beneficiis 6,3


Trad.

Mi sembra che Marco Antonio, vedendo che la sua fortuna passava ad altri e che a lui non era rimasto nulla se non la facoltà di morire e anche questa se l’avesse esercitata in fretta, esclami mirabilmente in un’opera del poeta Rabirio:

“Ho quello che ho donato”

Oh! Quanto avrebbe potuto avere se avesse voluto! Questa è la ricchezza sicura, destinata a rimanere sempre nello stesso posto in qualunque volubilità della sorte umana; e questa quanto più grande sarà, tanto minore invidia si attirerà. Perché risparmi come se si trattasse di un patrimonio tuo? Tu ne sei solo l’amministratore.
Tutte codeste cose che vi fanno dimenticare la vostra fragilità, tronfi come siete e sprezzanti della umana condizione, tutte codeste cose che voi con le armi in pugno custodite con serrature di ferro, che difendete con il vostro sangue dopo averle strappate ad altri versandone il sangue, per le quali varate flotte che insanguineranno i mari, per le quali squassate le città ignorando con quanti colpi la sorte vi prenderà alle spalle, per le quali, infranti tante volte i legami della parentela, dell’amicizia, di un’associazione, il mondo è stato diviso fra due contendenti, ebbene tutte codeste cose non sono vostre; sono presso di voi in conto deposito, pronte a rivolgersi da un momento all’altro ad un altro padrone; vi piomberà sopra o un nemico o un successore dall’animo nemico. Domandi come tu possa renderle tue? Donandole.
Provvedi dunque alle tue cose e procurati un possesso di esse sicuro e inespugnabile e le renderai così più rispettabili non solo più sicure. Questo patrimonio che ammiri, grazie al quale pensi di essere ricco e potente, per tutto il tempo che lo possiedi, è oppresso da nomi volgari: questi nomi sono “casa”, schiavo”, “soldi”; ma quando ne hai fatto dono, il nome è beneficio.


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Per Scrooge che si trova nel "Canto di Natale" di Dickens ecco il testo per chi non l'avesse in cartaceo

http://www.liberliber.it/mediateca/libri/d.../html/testo.htm
 
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7 replies since 30/1/2014, 13:06   333 views
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