| Tri uocchi fuoru chi t’arucchiaru, quattru fuoru chi ti sarvaru. Fora malocchiu, dintra bonocchiu, fora lu picchiu, dintra lu stinnicchiu: nesci malocchiu di la casa mia, vattinni a li profunni di lu mari e ‘nta la me casa cchiù nun ci ternari.
Ecco quel che fa in Sicilia la scongiurante per eliminare il malocchio: prende un piatto, vi mette dell’acqua, e lo poggia sul capo o sugli indumenti del "malocchiato". La scongiurante si fa il segno della croce anche sul piatto; recita quindi il "Credo" e poi recita lo scongiuro precedentemente riportato. Fa cadere, infine, nell’acqua che è nel piatto, per tre volte, tre gocce d’olio. Il confondersi dell’olio con l’acqua, quasi a sparire, è segno della presenza del malocchio; il suo permanere perfettamente alla superficie dell’acqua, è invece un dato certo dell’assenza di malocchio. Poi prende del sale e lo cosparge in quattro punti del piatto, indicando una croce, mentre pronuncia: "’N nnòmi di lu Patri, di lu Figghiu, di lu Spiritu e… Santu, ogni principiu è bonu signu di miricamentu". Rifà, quindi, la stessa operazione per tre volte, curando di gettare, ogni volta, l’acqua, per rinnovarla, sempre con la mano sinistra. Alla terza volta, l’olio rimarrà a galla e non aumenterà di diametro: segno che il malocchio, finalmente, è stato scacciato.
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