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UN NUOVO SISTMA SOLARE - O UNA NUOVA ASTROLOGIA?, Ti attendiamo, bella Proserpina! Il tuo giorno arriverà.

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TOPIC_ICON14  view post Posted on 20/2/2007, 10:29     +1   -1
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Neal Meredith**
UN NUOVO SISTMA SOLARE - O UNA NUOVA ASTROLOGIA?

(Traduzione di Giuseppe Rodante)

:alienff:
La recente riclassificazione da parte degli astronomi dei contenuti del nostro sistema solare non può essere ignorata dagli astrologi — ovviamente, poiché il nostro compito per l’eternità è fornire ai puri e semplici fatti scientifici, osservabili nel cielo notturno, un significato e un senso umani.
Plutone è stato ormai classificato come “pianeta nano” insieme con I’ex-asteroide Cerere e la nuova arrivata 2003 UB31 3 (recentemente battezzata Eris), mentre non vi è dubbio che altri “nani” in orbita attendano il loro turno dietro le quinte. Così, includere o escludere i pianeti X e Y nel nostro sistema solare astrologico ci pone un bel problema, per usare un eufemismo! L’importanza della crisi che adesso si presenta agli astrologi non dovrebbe essere sottovalutata.
Il modo in cui l’affrontiamo — o la nostra incapacità di farvi fronte adeguatamente — potrebbe ben determinare il corso futuro dell’astrologia.
Ritengo che un tentativo serio di elaborare una soluzione soddisfacente debba inevitabilmente investire le radici stesse del pensiero astrologico. Potremmo iniziare con l’individuare due scuole di pensiero: la “tradizionalista” e la “moderna progressista”; ma ciò non ci condurrà al cuore della questione. Poniamoci piuttosto la domanda fondamentale:
A cosa serve l’astroagia?
Se consideriamo che l’uso primario dell’astrologia sia la predizione degli eventi o l’analisi di problemi caratteriali/personali, allora un sistema solare allargato ci fornirà, in realtà, opportunità maggiori di raffinare lo studio delle caratteristiche personali; causerà, inoltre, maggiori problemi potenziali da analizzare (con l’aumento degli aspetti difficili nei nostri temi) e determinerà un numero maggiore di predizioni giuste (e sbagliate!). Ciò, comunque, significherebbe vedere l’astrologia come scienza esatta — o, almeno, dirigersi in parte verso un obiettivo simile. Mentre la scienza ricerca un numero sempre crescente di informazioni, essa semplicemente perde di vista l’intima verità della situazione globale.
In alternativa, potremmo vedere l’astrologia essenzialmente come un linguaggio simbolico, un potente strumento che, usato correttamente, può includere la psiche umana nella sua totalità — e che, con soltanto dieci simboli planetari (Sole e Luna compresi), riesce ad esprimere in maniera essenziale la natura umana. In realtà, la “genialità” dell’astrologia sta nella sua capacità di ridurre con successo la complessità della psiche a questi relativamente pochi simboli: sette funzioni umane basilari, simboleggiate dai pianeti dal Sole a Saturno, in opposizione, come gruppo, al triplice, ultraumano flusso di potere ed energia attraverso Urano, Nettuno e Plutone. Se aggiungiamo troppo, la genialità va perduta. Quando ci si accosta all’astrologia in questo modo — come arte interpretativa di un linguaggio simbolico, piuttosto che scienza di cause ed effetti con precise analisi e rigide classificazioni — allora il numero dei simboli nel tema, da considerare e sui quali medita-re, diviene di importanza vitale.
Se sono troppo pochi, vengono raccolti “dati” insufficienti per dar forma al quadro completo; se sono troppi, il sovraccarico di informazioni a disposizione ha il sopravvento sulla nostra facoltà intuitiva che, in qualche maniera, tenta di afferrare il misterioso fattore X — quell’elusiva “totalità”, potenzialmente rivelata dal particolare modello generale e dagli aspetti del tema natale di un ìndividuo. Non un compito facile, neanche per l’astrologo esperto!
Semplicemente, sembra esservi un numero ottimale di simboli planetari con quali poter lavorare efficacemente in questo modo e potremmo correre il rischio di andare oltre il limite teorico, se iniziamo ad espandere il sistema solare in maniera apparentemente indefinita. E possibile che questo punto sia già stato oltrepassato, poiché molti astrologi includono ormai nei loro temi Chirone e parecchi asteroidi. Non voglio dire, tuttavia, che Chirone e compagnia siano totalmente privi di significato e non possano avere un limitato ruolo astrologico. Ad ogni modo, credo che, in tempi come quelli che viviamo, dovremmo cercare di riaffermare i principi base e concentrarci sulle funzioni planetarie fonda mentali.
Certamente, una nuova e significativa scoperta aldilà dell’orbita di Plutone non potrebbe e non dovrebbe essere ignorata, ma per essere significativa, un nuovo pianeta appena scoperto dovrebbe essere della scala di Urano o Nettuno o almeno di Venere, Il piccolo Plutone sembra essere stato un “caso speciale”, in accordo col suo simbolismo di seme del sistema solare: di piccole dimensioni ma potenzialmente dì grande impatto, penetrando periodicamente nell’orbita di Nettuno e portando visioni cosmiche di cui i pianeti interni, “accecati dal Sole”, non sì rendono conto. Personalmente, sento che con Plutone, il terzo dei pianeti “transpersonali” oltre Saturno, siamo ormai giunti più o meno ad un livello di saturazione — non dimenticando il considerevole ruolo svolto da nodi, parti arabe, mìdpoint, ecc.
Congestionare così tanto un tema da rendere quasi impossibile un’interpretazione sana, significherebbe la morte dell’astrologia così come la conosciamo: una chiave vitale per la comprensione umana. Potremmo riempire così tanto il tema astrologico che l’armoniosa musica delle sfere correrebbe il pericolo mortale di non essere più udita! Il sistema attuale funziona egregiamente; perché alterarlo inutilmente?
Un annuncio “ufficiale” che ridefinisce il sistema solare dovrebbe sicuramente meritare attenzione, ma non deve vincolare noi, in quanto astrologi.
Abbiamo bisogno di un nuovo sistema solare — oppure di una nuova astrologia, rinnovata, trasformata, “spirituale”? Vi è spazio, naturalmente, per diverse scuole ed approcci all’astrologia e non vi è motivo che uno di questi non debba includere tutti i dati possibili a disposizione, mentre le ultime tecniche dì osservazione del cielo divengono più sofisticate. Deve, comunque, esserci la possibilità di rinnovare la nostra comprensione ed applicazione degli antichi insegnamenti che periodicamente, nel corso del tempo, appaiono sotto forma di “nuova astrologia”1*
.Senza dubbio, potrebbe esservi spazio per una o due altre “scoperte significative’ Durante lo scorso secolo, I filosofo—astrologo Dane Rudhyar parlò della probabile presenza di uno o più pianeti oltre l’orbita di Plutone; egli suggerì il nome provvisorio Proserpina .- la dea primaverile della rinascita — un calzante simbolo di rinnovamento nel XXI secolo, dopo le prove e le tribolazioni infernali, rappresentate dai conflitti mondiali del XX secolo. Comunque, Rudhyar precisava che la scoperta della bella Proserpina sarebbe avvenuta solo nel momento in cui l’umanità sarebbe stata “pronta per lei’ Se la tanto agognata Nuova Era dovesse dimostrarsi impossibile per svariati motivi, allora un “nuovo e signi ficativo pianeta” oltre Plutone, simbolo della nuova umanità in formazione, rimarrebbe invisibile ai nostri sensi.
Bene, la pacifica Proserpina si è mutata in Eris, dea greca della discordia, del caos e del conflitto, l’ex—oggetto trans-plutoniano UB 313, ormai “pianeta nano” a tutti gli effetti, al quale presto si unirà un’intera compagnia di “nani” che, a loro volta, vengono valutati tali.
Questo quadro confondente, che ci viene presentato, forse descrive bene la condizione frammentata (plutonizzata!) nella quale l’umanità si sta rapidamente ritrovando, mentre potenti forze karmiche vengono liberate nella fase finale dell’Era dei Pesci, destinata presto a chiudersi.
Ti attendiamo, bella Proserpina! Il tuo giorno arriverà.



1*1 Si veda, a questo proposito, il lavoro pionieristico di Dane Rudhyar; un eccellente sito Web,
www.khaldea.com, pubblica alcuni dei suoi libri ed articoli.


** Neal Meredith, vive nei pressi di Londra e si ispira da tempo agli insegnamenti di Dane Rudhyar. Egli continuo nel tentativo di esprimere questo particolare approccio all’astrologia, che ritiene il più valido nel contribuire ad un’ “Era” sinceramente “Nuova”, che cerchi saggezza piuttosto che un numero sempre maggiore di dati e informazioni. Quest’ultimo sentiero può solo condurre alla perdita, da parte dell’astrolagia, della sua “anima”, della sua magia e della sua musica. Neal può essere contattato al seguente indirizzo: 38 Viceroy Court, Dingwall Rood, Croydon, CR0 2NG, U.K.
Tratto da “The Mountain Astro/a ger”, n. 130 deI dicembre/gennaio 2007.
 
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Fohat
view post Posted on 20/2/2007, 19:48     +1   -1




Sulla natura del Sistema Solare e il futuro dell'Astrologia c'è un altro interessante articolo scritto da Juan Antonio Revilla, uno dei pionieri nello studio degli asteroidi, in particolare i Centauri. L'articolo è stato scritto prima della ri-classificazione di Plutone e prima della scoperta di Quaoar, Sedna ed Eris. Ecco il link:

Il nuovo Sistema Solare
 
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Annapurna
view post Posted on 24/2/2007, 14:13     +1   -1




È molto interessante il sito di Revilla, lo visito spesso...
Ciao! :D
 
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2 replies since 20/2/2007, 10:29   349 views
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