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Stringere i tempi nella cura della vista(dott. BATES)

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view post Posted on 14/11/2006, 12:30     +1   -1
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Imperatrice della bambagia!

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Il Sistema di Cura della Vista che dobbiamo al Dott. Bates, come descritto
nelle sue pubblicazioni originali, e come centinaia di praticanti stanno
verificando in questi ultimi anni, è scientifico e riesce. Persone
qualsiasi dai più disparati problemi visivi, semplici e complicati, leggeri
o pesanti, sperimentano, già dopo i primi minuti di auto-trattamento senza
occhiali, dei benefici spesse volte ritenuti insperabili. Persone con
elevata miopia, superiore alle venti diottrie di prescrizione, hanno presto
lampi di vista normale nei quali l’occhio si focalizza precisamente su un
oggetto distante e lo riconosce, tra lo stupore generale. Persone con
presbiopia consolidata dall’uso decennale degli occhiali per leggere
riescono a leggere caratteri piccoli, ma molto piccoli, dopo pochi minuti di
rilassamento, e subito esplodono in grida di entusiasmo per aver
riconquistato una facoltà che da sempre è stata ritenuta impossibile da
ricuperare. Entrando in campi più delicati, quelli delle malattie
“organiche” dell’occhio, per le quali i lettori sentono maggiormente la
necessità di ricorrere alla medicina, ufficiale e non, abbiamo raccolto
testimonianze di persone che stanno guarendo problemi come il nistagmo, la
cataratta, le maculopatie, e altro, usando come strumento i metodi indicati
da Bates – tra i quali il controverso utilizzo della luce diretta del sole,
o di forti sorgenti elettriche – trovando non solo benefici fisici, ma anche
mentali e psicologici.

Fatta questa notevole premessa, rimane un dato di fatto: la lentezza della
cura. La strada verso una guarigione totale e permanente è in quasi tutti i
casi lunga, apparentemente tortuosa, irta di ostacoli. Però, non è
“difficile”. Ci sentiamo di dire che la guarigione permanente è sempre a
portata di mano, dietro l’angolo, dato che i lampi di vista normale, e in
seguito i periodi di ore o giornate intere in cui gli occhi funzionano
normalmente senza alcun intervento da parte nostra, si verificano sempre più
spesso, e le ricadute sono sempre più facili da ricuperare, o sempre più
rare. Eppure molti lettori si sentono a disagio, perché la vista rimane
sempre soggetta a variazioni indesiderate e la cura sembra sfuggire.

Come ci suggerisce il Dott. Bates, la spiegazione di questi fenomeni deve
essere trovata non ipotizzando teorie, ma analizzando i fatti. In tutti i
casi in cui le ricadute continuano nonostante i continui progressi
realizzati, si noterà che ciò accade perché il lettore, il praticante di
vista perfetta, utilizza male i suoi occhi in qualche parte della giornata,
e molto probabilmente anche durante il sonno. Utilizzare male gli occhi
significa sforzarsi per vedere, cioè fissare lo sguardo, concentrarsi,
cercare di vedere diverse parti di un oggetto in una volta sola senza creare
la senzazione di dondolìo universale peculiare della vista normale. L’
obiettivo della cura è acquisire l‘abitudine continua a non sforzarsi per
vedere, e cioè a non concentrarsi, mai, in nessun caso, a non fissare lo
sguardo su alcunché, a rilassarsi nel dondolìo universale senza alcun timore
che questo strano fenomeno ci possa travolgere. Questa ultima affermazione
merita di essere sviluppata: ogni volta che si lavora in favore di una
crescita, di una evoluzione personale, si incontrano le resistenze opposte
dal vecchio modo di pensare, dai vecchi vizi che la nostra mente non vuole
abbandonare per paura di non essere in grado di affrontare la novità, l’
ignoto, il futuro. È lo stesso anche per la cura della vista: le vecchie
abitudini di fissità dello sguardo e di sforzo e concentrazione, non
vogliono andarsene, soprattutto perché, per farle andare via, si commette l’
errore di usare metodi sbagliati, ci si concentra, ci si sforza, si fa della
ginnastica per “rinforzare i muscoli oculari”, il che è un controsenso. Non
è possibile usare sforzo per combattere lo sforzo. L’unica soluzione è nel
rilassamento, nel coltivare gentilmente, placidamente, un atteggiamento
mentale rilassato, non-coinvolto, all’erta e vigile, ma non condizionato
dagli eventi, e quindi pronto e disponibile a rispondere alle sollecitazioni
che arrivano, senza problemi.

Per “stringere i tempi” nella cura della vista, esistono dei metodi di
rilassamento mentale che sono formidabili, a patto che li si pratichi. In
quasi tutti i casi, ciò che serve è un appuntamento quotidiano con una
tabella di controllo di Snellen, di pochi minuti, per verificare il livello
di sforzo per vedere di cui si è afflitti in quel momento, e osservare se,
cambiando la distanza, l’illuminazione, il tipo di tabella, o praticando lo
spostamento, l’uso della memoria e dell’immaginazione, la visione delle
lettere cambi, in meglio o in peggio. Se la lettera migliora, se diventa
più nitida e iniziano a comparire righe più piccole, e si diffonde nella
testa e nel corpo una sensazione come di “rilascio” e di benessere, allora
il metodo impiegato è valido e va continuato. Vice versa, il metodo è
sbagliato e va temporaneamente abbandonato per essere riprovato in seguito,
se necessario. Per favorire, indirettamente, la visione della tabella di
controllo di Snellen, che è il vero “test” che garantisce la genuinità dei
risultati, la nostra esperienza di questi anni di divulgazione del Sistema
Originale Batesiano ci conferma la bontà di alcune pratiche da non
dimenticare mai.

In primo luogo l’uso di luci forti in ogni dove, e specialmente nelle
abitazioni, oltre che negli uffici. Troppo spesso gli ottimi risultati
conseguiti all’aperto e al sole, anche in casi di altissima miopia, vengono
rovinati quando si rientra in abitazioni fin troppo buie e male illuminate,
che mettono a dura prova il rilassamento guadagnato in condizioni di luce
più naturali. Questo è forse l’errore più comune fatto da tutti i
praticanti della cura della vista, ma è anche il più facile da correggere: è
sufficiente dotarsi di ottime e potenti lampade moderne, possibilmente ad
ampio spettro e alta temperatura cromatica, per illuminare non solo la
tabella di controllo ma anche le zone dove si vive abitualmente. In
particolare, tutte le zone dove ci si guarda allo specchio, il tavolo da
cucina, il soggiorno dove si legge o si guarda la televisione.

In secondo luogo è importante abituarsi a non sforzarsi per vedere in
condizioni difficili, cioè in luce molto bassa, quasi assente, usando
caratteri molto piccoli. Questa è una pratica di beneficio universale, cioè
adatta a tutti i tipi di difetti, compresi quelli organici. Abituarsi a non
perdere la calma e la rilassatezza anche quando non si vede niente, e
poterlo fare in condizioni “protette”, dove non c’è nessuno che ci guarda, e
non soffrendo condizionamenti esterni, è di grandissimo aiuto soprattutto
perché quando si ritorna a condizioni di luce più normale e con caratteri
più facili la vista è sempre molto migliorata se non normale. Osservare
questo cambiamento, e rinnovare quotidianamente questa osservazione, è la
garanzia per il successo definitivo. Procrastinare queste dimostrazioni,
pensare che la cura avverrà da sé in un domani indefinito, invece, è
garanzia di fallimento.

Il “vero” motivo per il quale in pochi decidono di investire totalmente il
proprio tempo nella cura della vista e vanno fino in fondo non
accontentandosi mai dei risultati, ma trovando continuo divertimento nell’
approfondire il proprio livello di rilassamento, ancora oggi non è chiaro.
Era uno dei crucci dello stesso Bates, quando scrisse che non sarebbe mai
stato soddisfatto finché non avesse capito perché alcuni pazienti guarivano
dalle più difficili condizioni oculari in mezz’ora, e altri andavano avanti
a trascinare il trattamento per molti mesi o anni pur partendo da un difetto
di vista dei più lievi. Oggigiorno, lasciando da parte analisi psicologiche
che corrono il rischio di sviarci ancor di più dalla pratica del
trattamento, abbiamo potuto verificare che la possibilità di confrontare le
proprie esperienze con quelle degli altri praticanti la cura può funzionare
da forte stimolo e catalizzatore. È per questo che abbiamo fondato l’
Associazione Vista Perfetta (Perfect Sight Society), dedicata esclusivamente
a chi pratica l’auto-trattamento, per mettere in contatto tra loro i soci
che volessero insegnare, senza scopo di lucro, la loro esperienza, così
anche imparando meglio i segreti di questa profonda avventura spirituale.



di Rishi Giovanni Gatti - www.SistemaBates.it

ciao
sara


 
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